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Supermercati USA sospendono contratti con produttori di mirtillo dopo scandalo su lavoro minorile

Le catene di supermercati americani Meijer, Walmart e Kroger hanno sospeso i rapporti d'affari con la Adkin Blue Ribbon Packing Co, azienda di produzione, confezionamento e commercio di mirtilli con sede a South Haven (Michigan), a seguito di uno scandalo sullo sfruttamento del lavoro minorile.

Un’inchiesta dell’ABC, mandata in onda quest’estate, ha svelato la vita quotidiana di centinaia di piccoli immigrati e delle loro famiglie. Da lì è partita un’inchiesta del governo federale per violazione delle leggi sul lavoro minorile e sull’immigrazione.

Nei campi di mirtilli sono stati trovati piccoli al lavoro, che hanno dichiarato di essere impegnati nella raccolta da tre o più anni, esposti a pesticidi e ai pericoli dei macchinari industriali. La Adkin, dovrà pagare 5.500 dollari (circa 3.700 euro) per aver violato la legge sull’immigrazione e sul lavoro minorile. Ma chiaramente il danno d'immagine è incalcolabile.



La legge americana vieta l’utilizzo di manodopera di bambini fino a 12 anni. Fra i 12 e i 13 anni i piccoli possono lavorare part time in fattoria, fuori dall’orario scolastico e solo se lavorano a fianco dei genitori, nelle aziende di famiglia o con il consenso dei genitori. In tutte le altre industrie, invece, l’età minima per cominciare a lavorare è 14 anni.

Tony Marr, general manager della Adkin, dopo essersi lamentato per il fatto che il servizio televisivo li avesse dipinti come un'azienda "da terzo mondo", ha spiegato che ci sono ragioni culturali per le quali molti dei braccianti immigrati che lavorano nei campi tendono a portarsi dietro anche i figli. La politica della compagnia è comunque quella di impedire questo genere di comportamenti. Senza molto successo, a quanto pare.