Smaltimento dei film plastici in orticoltura: un problema da affrontare con nuove logiche
Anche solo fino a 5 anni fa, lo spessore dei film era notevolmente superiore a quello odierno. Essendo questi materiali derivati dal petrolio e venduti a peso, il sistema più semplice pertutti, produttori e agricoltori, di risparmiare è stato il passaggio all'uso dispessori sempre più sottili, fino ad arrivare ai 2-2,5 centesimi di mm.attuali.
Ciò chiaramente ha avuto riflessi anche sui macchinari agricoli come stenditunnel, stendifilm, baulatrici e pacciamatrici, che devono necessariamente essere leggere per poter gestire delicatamente film plastici più sottili. Il questa sfida, la ditta Pellerano è all'avanguardia (vedi precedente articolo).
L'altro versante di evoluzione dei film è quello dei trasparenti perserra, dove dai "coestrusi" di qualche anno fa (2 strati) si è arrivatia film a 5 strati per ottenere performances più favorevoli e duraturenel tempo, essendo questi prodotti poliennali.
Il problema dello smaltimento
Un tempo, a fine vita del prodotto, i film plastici venivano bruciati. Adesso, i materiali più o meno puliti (vedi trasparente per copertura serre) seguono la strada virtuosa del riciclo.
Il problema dello smaltimento permane tuttavia per imateriali sporchi (che rappresentano il 30-50% sul peso), i quali spesso finisconoimpropriamente in discarica perché una volta raccolti malamente (praticamente arrotolando tutto insieme plastica, residui colturali,terra, etc) risulta antieconomico lavare differenziando, in quanto le acquedi lavaggio divengono a loro volta rifiuti speciali e costa smaltirli.
Perciò, fino a 3 anni fa tutto il materiale finiva presso un centro di recupero e si subivano delle decurtazioni sul pagamento per lo sporco. Da quest'anno, però, i camion di plastica sporca sono stati rimandati indietro e cominciano ad accumularsi direttamente presso le aziende. E' del tutto evidente che una situazione del genere non possa andare avanti senza essere affrontata con nuove logiche.
Una possibile soluzione sarebbe quella di mettere a punto delle attrezzature e delle procedure mirate a rendere questo materiale riciclabile. Ciò richiede, come è ovvio, un minimo di investimento. Purtroppo, finché il fenomeno dello smaltimento non verrà percepito per quel che è, ossia un problema da risolvere in termini ambientalmente sostenibili, anche investimenti di poche migliaia di euro continueranno a sembrare costi inutili per le aziende.
La ditta Pellerano, che possiede le competenze tecniche per la realizzazione di prototipi in grado di gestire il problema, è a disposizione di chi voglia tentare nuove strade per lo smaltimento dei film plastici usati.
Contatti:
Francesco Pellerano
Ditta Pellerano
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