Presentato a Roma studio Nomisma su inefficienze della filiera agroalimentare
In Italia si spendono ogni anno per alimenti e bevande 215,3 miliardi di euro all'anno, il 23,3 per cento sul totale dei consumi. Alle spalle c'è una filiera agroalimentare che contribuisce al Pil per l'8,4 per cento e all'occupazione per il 12,6 per cento: una parte importante dell'economia nazionale, che patisce, tuttavia, l'estrema parcellizzazione dell'agricoltura.
Una pluralità di attori economici, ognuno dei quali grava sul prezzo finale di ogni prodotto e sottrae competitività al sistema agroalimentare nazionale e un carico di imposte indirette tra le più alte in Europa. D'altra parte, la distribuzione moderna italiana presenta un grado di concentrazione di sotto a quello dei principali Paesi europei.
A ciò si aggiunge la penalizzazione di un sistema dei trasporti, sia su gomma sia su rotaia, che per le imprese italiane ha un costo chilometrico più elevato della media europea e di quello riscontrato in altri Paesi. Analogo discorso vale per il prezzo dell'energia elettrica per uso industriale.
Per maggiori info: www.nomisma.it