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Spagna: produttori di Malaga denunciano concorrenza sleale da parte dei limoni turchi

Se l'anno scorso il limone di Malaga (Spagna) si è trovato a competere duramente con la concorrenza del prodotto argentino sugli scaffali dei supermercati, quest'anno si trova a fare i conti con una concorrenza sleale.

La ASAJA (associazione dei giovani agricoltori) di Malaga denuncia infatti alcune pratiche fraudolente nel settore degli agrumi. Pare che alcuni carichi di limoni Interdonato di produzione turca siano stati importati sul mercato spagnolo via Barcellona dove, dopo un'operazione di "make-up" illegale, sono stati fatti passare per spagnoli.

In considerazione di questi episodi, la ASAJA di Malaga domanda alle autoritàspagnole, in questo caso alla autonomia regionale competente, unrafforzamento dei controlli e delle sanzioni control'utilizzo di pratiche ingannevoli.

Infine ASAJA denuncia uno squilibrio ingiustificato nelle tariffe doganali: "Mentre i limoni turchi possono entrare liberamente sul mercato dell'Unione europea, i nostri sono sottoposti ad un dazio doganale del 54,6% nel momento in cui entrano nel mercato turco".

L'area di Malaga coltiva agrumi su una superficie di 10.000 ettari, di cui 4.112 di arance, 4.134 di limoni e 1.700 di mandarini. La produzione complessiva oscilla mediamente tra 160.000 e 200.000 tonnellate e la campagna commerciale 2008 ha generato unfatturato di 42 milioni di euro.