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Emergenza agricoltura: trecentomila imprese a rischio

Il presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Giuseppe Politi, lancia un nuovo grido d'allarme, esortando il governo a non ignorare le difficoltà che incontrano gli agricoltori.
 
"L'agricoltura sta vivendo un drammatico momento di crisi - ha dichiarato Politi - Quest'anno molte aziende hanno già chiuso i battenti e più di 2 milioni di ettari di terreni coltivati sono andati persi. Se non verranno decisi al più presto interventi straordinari e concreti, nel giro di due-tre anni oltre trecentomila aziende sono a grave rischio".

A pesare sui bilanci delle aziende agricole, secondo la Cia, non soltanto i costi produttivi in aumento, ma anche gli oneri contributivi e il "peso" asfissiante degli adempimenti burocratici, pochi e fragili sostegni pubblici, un'agguerrita competitività a livello internazionale. Il tutto mentre i prezzi alla produzione sono in netta picchiata.

"Dai cereali all'uva, dall'olio d'oliva all'ortofrutta, dalla zootecnia da carne al florovivaismo, è uno scenario sempre più allarmante. Servono - ha evidenziato Politi - misure urgenti ed efficaci. Siamo davanti ad una crisi che non ha precedenti negli ultimi trent'anni".

"Un panorama carico di nubi che - ha aggiunto Politi - si è soltanto aggravato nell'ultimo anno, visto che dal 2000 circa 500 mila imprese agricole, in particolare quelle che operavano in zone di montagna e svantaggiate, hanno dovuto cessare l'attività. Solo nel 2008 e nel 2009 più di 50 mila sono andate fuori mercato. Il pericolo è che in futuro non molto lontano altre 300 mila aziende possono chiudere. Per questo diciamo: senza interventi mirati e straordinari sarebbe una tragedia per l'intero settore".

"Al governo abbiamo ribadito che un Paese senza una valida agricoltura non ha futuro. Ecco perché - ha detto Politi - non si può continuare ad ignorare una realtà grave che è sotto l'occhio di tutti. Ci battiamo con energia affinché un grande patrimonio, quale è quello agricolo e rurale dell'Italia, non vada disperso e si frammenti ulteriormente. Le conseguenze sarebbero devastanti non solo per il settore, ma anche per l'intera economia".

"Comunque, le nostre richieste non riguardano solo l'emergenza. Quello che sollecitiamo - ha concluso il presidente della Cia - è un nuovo progetto di politica agraria. E questo deve essere il compito della Conferenza nazionale sull'agricoltura e lo sviluppo rurale che va svolta in tempi rapidi. Di qui la nostra nuova sollecitazione al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia affinché sia coerente e mantenga l'impegno di avviare i lavori della Conferenza".
Data di pubblicazione: