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Il governo sudafricano respinge le patate OGM

Le autorità sudafricane hanno respinto, con decisione netta e irrevocabile, i tentativi del Consiglio per la Ricerca Agricola (ARC) di introdurre nel paese la produzione di patate geneticamente modificate (OGM). L'esecutivo ha individuato non meno di 11 ragioni di carattere fitosanitario, socio-economico e agronomico per respingere le varietà commerciali proposte dall'ARC. Le motivazioni sosterrebbero le obiezioni già sollevate dal centro africano per la sicurezza alimentare, secondo il quale le patate OGM porrebbero rischi inaccettabili per la salute umana, l'ambiente e la comunità agricola.

L'ARC aveva propagandato la patata OGM, progettata per resistere alla tignola, come una nuova tecnologia agricola che sarebbe andata a beneficio deipiccoli produttori oltre che degli agricoltori su scala commerciale. I suoi cinque annidi sperimentazione in campo hanno richiesto lo stanziamento di ingenti fondipubblici, nonché il finanziamento da parte dell'USAID e dell'Università statale del Michigan.

Secondo Haidee Swanby del centro africano per la sicurezza alimentare: "La decisione precauzionale adottata dal nostro governo ha concluso che le analisi tossicologiche prodotte dall'ARC erano inadeguate, scientificamente poco approfondite e viziate da irregolarità procedurali. L'esecutivo è del parere che ai piccoli produttori serva, più che la patata OGM, una risposta a problemi fondamentali come l'accesso all'acqua e alle sementi, mentre la tignola della patata rimane una priorità molto bassa per la maggior parte di loro".

Tra gli altri oppositori all'introduzione delle patate geneticamente modificate, anche le aziende Simba e McDonald’s, oltre ad alcune associazioni di consumatori e di piccoli e medi produttori di patate.