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Puglia: giornata di mobilitazione contro il carovita

Ieri, 23 settembre 2009, si è svolta in Puglia una iniziativa dal titolo "Mobilitazione contro il carovita" che ha visto impegnati nella battaglia di ridare ai consumatori potere d’acquisto ADOC Puglia, Coldiretti Puglia e Federconsumatori Bari.

L'associazione agricola Coldiretti ha dato la propria adesione al progetto, partendo dalla constatazione che, mentre le quotazioni in campagna sono in calo, i prezzi degli alimentari hanno visto una crescita tendenziale dei prezzi pari all'1,2 per cento solo nel mese di agosto. Secondo Coldiretti, tale aumento è, senza alcuna giustificazione, di sei volte superiore al valore medio dell'inflazione (+0,2%), nonostante il crollo del 16% dei prezzi agricoli. In testa ai rincari, pane e pasta (mentre in campo il prezzo dei cereali è sceso del 31%). Anche nel caso della frutta, contro un -21,7% dei prezzi alla produzione, nei supermercati si è registrato un aumento del 2,6 per cento.

Oltre alla mobilitazione, consistente in uno sciopero della spesa, Coldiretti Puglia, ADOC Puglia e Federconsumatori Bari chiedono la detassazione di 1.200,00 € l’anno per le famiglie a reddito fisso e i pensionati e il controllo dei prezzi che porti ad un abbattimento del 20% degli stessi in tutti i settori merceologici.

"Le famiglie italiane – rende noto Giovanni Di Iorio, responsabile della Federconsumatori Bari - hanno ridotto i consumi del 2,6% per ragioni molto semplici, quali: il rischio di perdere il posto di lavoro (37%), l’assottigliarsi del risparmio accumulato negli anni (37%), il peggioramento della propria situazione economica (45%), la previsione di una crisi che, dichiarano, durerà almeno per un anno ancora (50%). Infatti, il reddito disponibile è sceso dello 0,4% e, in particolare, chi è rimasto senza lavoro ha diminuito del 17% le spese rinunciando ai regali, ad una breve vacanza, all’acquisto di capi di abbigliamento (57%), agli alimenti le cui vendite sono diminuite dell’1,6%. Complessivamente, una riduzione delle vendite pari al 2%".
Data di pubblicazione: