L'anno scorso, l'industria filippina ha esportato 3,2 milioni di tonnellate dibanane verso circa 12 paesi, per un valore di 720 milioni dollari. Oggi le Filippine monopolizzano anche il 98% del fruttuoso mercato giapponese. La merce d'esportazione è costituita soltanto da banane di varietà Cavendish, mentre altre cultivar vengono generalmente consumate sul mercato domestico.
E' degno di nota che Halmahera si trovi sullo stesso parallelo della provincia filippina di South Cotabato, nel Mindanao, principale regione bananicola delle Filippine. Essere posizionati "sopra l'equatore" è infatti una delle condizioni climatiche necessarie per la produzione intensiva di banane Cavendish.
Le "grandi manovre" olandesi nella regione non sono passate inosservate da parte dell'industria bananiera filippina, che anzi ha cominciato a sentire odore di bruciato in alcune recenti iniziative di organismi non governativi internazionali che stanno facendo pressione sul governo delle Filippine affinché metta al bando la spruzzatura aerea di pesticidi sulle piantagioni.
I produttori filippini hanno sempre chiarito che le dosi di agrofarmaci utilizzati per irrorare i campi dall'alto sono estremamente diluite e non comportano danni per l'ambiente o per la salute umana. D'altra parte, la spruzzatura è essenziale per prevenire la maturazione precoce delle banane, che risulterebbe fatale al commercio, in quanto la merce deve arrivare ai clienti ancora verde.
Quello che ha messo in allerta i produttori filippini è il fatto che un'agenzia olandese, chiamata CORDAID (Catholic Organization for Relief and International Development) stia finanziando la campagna contro le irrorazioni aeree. La coincidenza di questo fatto con gli interessi olandesi nell'area non sembra dunque tanto casuale.