Fedagri-Confcooperative Piemonte fa il punto sulla crisi del settore pesche e nettarine
Anche se si registrano alcuni risultati positivi, la situazione del comparto rimane tuttavia critica e Fedagri Piemonte, che in Confcooperative associa le cooperative agroalimentari, 246 nella regione, ha chiesto all’assessorato regionale un ulteriore intervento di sostegno, richiesta presentata insieme alle Organizzazioni Produttori Asprofut, Lagnasco Group, Ortofruit Italia.
"Arrivati ad oltre il 70% della campagna di raccolta, si può affermare con certezza che i quantitativi conferiti dai soci alle cooperative supereranno di circa il 15% la media prodotta nell’ultimo triennio - ha affermato Tommaso Mario Abrate presidente di Fedagri Piemonte (nella foto) - l’incremento di offerta e insieme la riduzione della domanda hanno così comportato una notevole diminuzione del prezzo di acquisto, specialmente per le qualità di pesche e nettarine precoci. Tale decremento è stimabile intorno al 35% rispetto al triennio precedente".
Si stanno registrando valori di vendita inferiori di circa il 30% per il fresco confezionato (cestini, cassette ecc.), mentre ben più alta è la svalutazione del prodotto destinato all’industria di trasformazione, che attualmente acquista a prezzi inferiori a 0,03 €/q, ben al di sotto, quindi, dei costi di produzione.
Parallelamente, dal 2006 ad oggi, i costi totali (fissi e variabili) legati alle fasi di stoccaggio, lavorazione, conservazione, confezionamento e spedizione sono notevolmente aumentati.
La somma di questi fattori negativi porta ad un ulteriore ribasso del prezzo al quintale pagato ai soci conferenti, circa il 45% in meno rispetto ai precedenti tre anni. "Si tenga presente che i soci cooperatori rischiano di essere colpiti due volte – spiega Abrate – in quanto sono produttori e al tempo stesso trasformatori". Sono più di trenta le cooperative piemontesi dell’ortofrutta, tutte aderenti a Fedagri, con oltre 4.000 aziende associate.