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Prato: il sindaco propone di mandare i cassaintegrati a lavorare nei campi

Il sindaco del comune toscano di Prato, Maurizio Cenni, ha dichiarato: "Abbiamo centinaia di ettari di terreni incolti. Affidiamoli aicassintegrati e facciamo nascere coltivazioni biologiche di qualità. I prodotti potrebbero essere un punto di riferimento per mense pubbliche, ospedali, ma anche privati e aiutare i lavoratori meno fortunati".

Secondo il sindaco di Prato i vantaggi sarebbero molteplici: da unaparte ci sarebbe un'integrazione dello stipendio dei lavoratori consalari tagliati, dall'altra un aiuto a quei problemi psicologici chetormentano la maggioranza dei lavoratori rimasti senza occupazione.L'idea ha incontrato anche il favore delle organizzazioni sindacali.

"Vorremmo realizzare serre alimentate da impianti fotovoltaici con una produzione di qualità superiore - spiega il segretario locale della Cgil - ma per pensare a un piano industriale adeguato sono necessari investimenti e soprattutto aver garantiti acquirenti certi. A Prato mense scolastiche comunali e ospedaliere distribuiscono ogni giorno 15mila pasti: a loro deve essere destinata questa produzione".

Il sindaco Cenni avrebbe già avviato i primi contatti e promette finanziamenti regionali e comunitari, ed eventuali interventi comunali per acquistare le verdure da distribuire a famiglie in difficoltà.

Da parte sua, Slow Food Prato, che appoggia il progetto, sostiene che l'iniziativa potrebbe costituire un'occasione per riprendere e potenziare le coltivazioni di frutta e verdure tipiche della piana pratese, inparticolare il cavolo nero, il melone retato pratese, e varietàautoctone di pomodori, zucchine, albicocche, ciliege, e la produzionedello zafferano, che a Prato veniva coltivato sin dal Medioevo.