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Slitta l'adesione di Conad all'accordo tra Regione Emilia Romagna e GDO a sostegno dei produttori di pesche e nettarine



Dopo che, per iniziativa dell’assessorato regionale all’agricoltura, si era raggiunto a Bologna un accordo (vedi precedente articolo) per incentivare il consumo di pesche e nettarine dell’Emilia-Romagna insieme a Coop, Conad, Esselunga e Auchan, e rispondere così alla profonda crisi nella quale il settore versa al momento, è notizia di ieri che l'adesione di Conad ai termini dell'accordo slitterà a dopo il 3 agosto.

Scontento e smarrimento si è diffuso tra i rappresentanti della produzione frutticola emiliano-romagnola, che hanno interpretato la decisione di Conad - che nel frattempo ha avviato una campagna di vendita sottocosto per pesche e nettarine (a 0,80 cent/kg) - come uno schiaffo alla volontà di mediazione tra le parti e alla trattativa che ha impegnato in prima persona l'assessore Tiberio Rabboni.

Intervistato da FreshPlaza, Rabboni ha precisato di aver ricevuto una lettera da parte di Conad, nella quale si informa che la catena, pur richiedendo che la propria insegna sia per ora rimossa dalle locandine che pubblicizzeranno la campagna pesche e nettarine secondo i termini dell'accordo, si dice pronta a garantire ai fornitori un prezzo di 0,85 centesimi al kg, comprensivo dei costi di imballaggio. Ciò comporterebbe un ritorno per i produttori di circa 0,40 cent.

"Mi rendo conto che non siano cifre da festeggiamenti - commenta Rabboni - ma, come si dice dalle nostre parti, piuttosto che niente è meglio "piuttosto". Prima che la questione fosse portata sul tavolo della trattativa con la GDO, infatti, il prezzo al produttore era di 0,20 cent/kg".

Scettici i produttori: "Come può Conad seriamente affermare che riconoscerà un prezzo di 0,85 cent/kg ai fornitori, quando sta effettuando vendite a 0,80 cent?". Intanto gli agricoltori di Cia, Confagricoltura e Copagri di Forlì-Cesena hanno dato vita ieri (23 luglio 2009), all'interno degli ipermercati Bennet di Forlimpopoli, Crai di Lugo, Conad "Le Cicogne" di Faenza e Conad di Forlì ad una pacifica e singolare protesta: un corteo di carrelli per la spesa, ognuno dei quali contenente un prodotto dei campi.

Obiettivo dell'iniziativa è stato quello di tutelare l’accordo fatto in Regione e attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sui prezzi pagati dalla Grande distribuzione ai produttori. Un "gap" che per le pesche - sottolineano le tre organizzazioni agricole - arriva a 1,70 euro al chilo, considerando che alla produzione vengono ritirate a circa 0,30 centesimi, per poi essere vendute a due euro nei supermercati.

Tutta questa vicenda deve - a nostro modesto avviso - tradursi in un più approfondito momento di riflessione sulla struttura organizzativa che vogliamo dare alle nostre produzioni ortofrutticole in futuro. Rimandiamo in tal senso a quanto suggerivamo qualche giorno fa sulla necessità di creare Comitati di Prodotto a livello nazionale (vedi precedente articolo), in grado di interloquire "ad armi pari" con la Grande Distribuzione Organizzata, nonché di pianificare le produzioni e avviare strategie di espansione sui mercati internazionali.