Turners & Growers lamenta la crescente competizione sui mercati internazionali che il kiwi neozelandese su trova ad affrontare e dichiara che l'ingombrante mole di Zespri, compagnia giudicata inefficiente e mal gestita, impedirebbe ad altri di espandersi su nuovi mercati, di investire in ricerca e nello sviluppo di nuove varietà di kiwi.
L'allusione di Turners & Growers a precedenti accordi di collaborazione, poi naufragati, tra Enza (di cui Turners & Growers fa parte) e Zespri è molto chiara (vedi precedente articolo).
Da parte sua, il presidente dell'associazione neozelandese di produttori di kiwi, PeterOmbler, ha respinto decisamente le voci che l'assetto dell'industria nazionale del kiwi possa essere soggetto a cambiamenti.
"In ultima analisi, saranno gli stessi produttori di kiwi della Nuova Zelanda a decidere il futuro di questa industria - ha dichiarato Ombler - e non ci sembra che in generale i produttori, che sono gli autentici proprietari del comparto, sostengano una deregulation. Con oltre 3,8 miliardi di dollari investiti, la maggior parte dei produttori neozelandesi di kiwi sono azionisti della Zespri".
"Paradossalmente - sottolinea Ombler - sono proprio quei produttori di kiwi che coltivano anche mele i più strenui difensori dell'attuale assetto dell'industria del kiwi, scottati come sono stati dalla deregulation cui è stata sottoposto il settore melicolo!".