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Prime iniziative del Consorzio di Tutela del Cipollotto Nocerino DOP

Pochi mesi dopo il riconoscimento della denominazione 'origine protetta (DOP), il Consorzio di Tutela del Cipollotto Nocerino vara un programma di interventi per la valorizzazione del gustoso bulbo coltivato in 21 comuni del'Agro stabiese, pompeiano e nocerino-sarnese.

Primo appuntamento, presso l'auditorium sociale di Pagani (SA), è stata la presentazione del volume "Cipollotto nocerino, l'ortaggio dop più antico della Storia", curato dal presidente del consorzio Giuseppe Bulleri. Il riferimento del titolo è alla presenza di una raffigurazione pittorica del cipollotto nel larario del Sarno ritrovato tra le rovine dell'antica Pompei.

Attualmente, la coltivazione dei bulbi rappresenta viene effettuata su una superficie di circa 1.400 ettari, dai quali si derivano 50mila tonnellate di prodotto fresco, che producono un fatturato annuo di circa 30 milioni di euro. Pregio principale del cipollotto è la dolcezza dei bulbi, che possono essere consumati anche con i gambi.
Data di pubblicazione: