Nuova Zelanda: campagna CoOL, per introdurre le etichette con indicazione del paese d'origine
La veste pubblica dell'iniziativa è rappresentata dal sito web www.cool.org.nz e dalla creazione di un gruppo sul social network Facebook, denominato "I Want A CoOL New Zealand" (contenente un gioco di parole tra "CoOL", sigla della campagna e "cool", la parola gergale per dire "fico" o "ganzo").
Oltre a Horticulture NZ, oltre 25 gruppi di produttori e organizzazioni agricole hanno sposato e sostenuto il progetto. Tra i supporters sono inclusi: New Zealand Pork, OrganicsAotearoa, Soil & Health Association of New Zealand, Combined TradeUnions, Kiwifruit Growers Inc, NZ Federation of Business andProfessional Women, Rural Women NZ, Pukekohe Vegetable GrowersAssociation e Hawke’s Bay Fruitgrowers Association.
Come spiega Peter Silcock, amministratore delegato di Horticulture NZ: "Non si tratta di una campagna per incentivare l'acquisto "locale", alla quale si potrebbe obiettare di essere mirata soltanto a porre una barriera agli scambi commerciali. L'idea che ci ha animato è ben diversa e sta solo nella constatazione che se abiti e scarpe recano etichette con l'indicazione del paese di origine, non si comprende perché il cibo non dovrebbe averne. Secondo noi, è inaccettabile che non sia così".
"Qui non stiamo nemmeno parlando di una campagna per la sicurezza alimentare - continua Silcock - Quello su cui vogliamo focalizzare l'attenzione è la possibilità scegliere quando si va ad acquistare un prodotto. Un'etichetta con indicazione obbligatoria del paese di origine è l'unico modo per mettere il consumatore nell'effettiva possibilità di effettuare una scelta, qualsivoglia sia la decisione sulla quale egli basa il suo acquisto: l'origine, il prezzo, l'attenzione agli aspetti salutistici, quel che piace ai propri figli o semplicemente la preferenza per un sapore piuttosto che per un altro".
"Il sito web che abbiamo realizzato intende proprio dare ai neozelandesi l'opportunità di saperne di più su questa nostra iniziativa, sul perché il nostro paese dovrebbe introdurre le etichette alimentari con indicazione del paese di origine e su come ogni cittadino può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo".