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Il biodesel del futuro potrebbe derivare da un fungo che si nutre di cellulosa

Un gruppo di ricercatori dell'Università del Montana (USA), guidati dal Prof. Gary Strobel, ha scoperto un organismo in grado di produrre una miscela gassosa in tutto simile, dal punto divista chimico, agli idrocarburi di derivazione fossile, come l'ottano.

L'organismo in questione è un fungo (Gliocladium roseum), che cresce nella forestapluviale della Patagonia e che sinutre di cellulosa. La produzione della miscela gassosa, come osservato dal Prof. Strobel non è altroche un meccanismo difensivo che il Gliocladium roseum attiva sesottoposto ad una dose di antibiotici.



I vantaggi legati alla produzione di biocarburante da questo fungo sono essenzialmente tre: il biofuel viene prodotto direttamente sotto forma di vapore,semplificando le fasi di estrazione, purificazione ed immagazzinamentorispetto ad un normale combustibile fossile; vi è un rendimento energetico maggiore rispetto a quello del Bioetanoloottenuto dalla canna da zucchero (il più alto tra la varietà di etanoloprodotte oggigiorno); la materia prima di partenza è la cellulosa, molto abbondante in natura.

Secondo il gruppo del professor Strobel se l'esperimento, che èprevisto per l'alimentazione di un piccolo motore, darà esito positivo,questo nuovo biocarburante potrà diventare un combustibile di sicuroriferimento nell'ambito della conversione verso forme rinnovabili di energia.

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