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Cina-Italia: 9 anni di collaborazione per un'agricoltura eco-compatibile

Nove anni di cooperazione tra l'Italia e la Cina nel campo dell'agricoltura sostenibile sono stati oggetto di una presentazione a Shanghai. Maria Lodovica Gullino, vicerettore dell'Università di Torino e Direttore di Agrinnova, ha illustrato i risultati del Programma Italo-Cinese per la protezione dell'Ambiente, in particolare sul versante del miglioramento della sicurezza alimentare.

In un paese che esporta in l'Italia circa 260 milioni di euro di prodotti agroalimentari e attualmente è scosso dagli impatti economici e psicologici della ''crisi della melamina'', un progetto italiano che ha conseguito una diminuzione di oltre il 40% dell'uso di pesticidi e additivi chimici nell'agricoltura sperimentale praticata nell'isola di Chongming non può che destare apprezzamento, sia da parte delle autorità cinesi sia dai potenziali acquirenti e importatori di prodotti agroalimentari.

L'Italia vanta ricerche avanzate sulla limitazione del bromuro di metile nei processi di fumigazione, mentre tale agente inquinante e nocivo è ampiamente utilizzato in Cina nel trattamento terreni a uso agricolo. Quanto alla ricerca accademica merita citare non solo due importanti volumi (in cinese ed inglese) realizzati oltre a 15 pubblicazioni tecniche, ma anche gli scambi di dottorati di ricerca. Ad oggi più di 2500 funzionari cinesi di vari ministeri e municipalità hanno seguito con profitto corsi di alta formazione nello sviluppo sostenibile, sia a Torino che a Venezia.