"L'Europa affidi compiti piu' ampi alle cooperative, per riequilibrare il mercato"
Secondo Bruni: "In una situazione di generale incertezza nell’equilibrio di mercato tra domanda e offerta, le cooperative agricole e i produttori organizzati possono rivestire un ruolo centrale per la valorizzazione del prodotto, la garanzia della tracciabilità delle produzioni e il rafforzamento del potere negoziale degli agricoltori nei confronti della grande distribuzione. Per tale ragioni auspichiamo che l’UE accompagni il processo imprenditoriale di consolidamento e di aggregazione delle organizzazioni di produttori e affidi loro compiti nuovi e più ampi nelle azioni di filiera nell’ottica di un sostanziale riequilibrio di mercato".
Si pensi ad esempio al fatto che in Italia - come ha ricordato sempre Paolo Bruni commentando degli ultimi dati sull’inflazione resi noti dall’Istat - la cooperazione agroalimentare è riuscita a tagliare del 4% i costi di produzione, frenando così l’inflazione alimentare. "Ciò è stato reso possibile - ha dichiarato Bruni - proprio grazie alla formula cooperativa che, aggregando le imprese, riducendo i passaggi all'interno della filiera e facendo economie di scala riesce a dare maggiore respiro alle proprie imprese nell’affrontare i crescenti costi di produzione, evitando così che gli stessi si ripercuotano sui prezzi al consumo".
Al termine del suo intervento a Bruxelles, Bruni ha infine ribadito la necessità di "proseguire con decisione la lotta contro l’agropirateria, a difesa del patrimonio delle indicazioni geografiche riconosciute dalla UE" e di rafforzare la politica di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane sui mercati internazionali, anche attraverso "lo stanziamento di risorse finanziarie adeguate".