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Cia: flessione dei prezzi in campo, nessun alibi a nuovi rincari

L’agricoltura italiana non è la causa dei rincari dei prodotti alimentari e non favorisce, quindi, l’inflazione. I prezzi agricoli alla produzione - come evidenzia l’Ismea - in luglio sono diminuiti del 6,5% rispetto al mese precedente, mentre lo stesso aumento dell'11,4% registrato nei confronti dello stesso periodo del 2007 è ben inferiore agli incrementi che, in dodici mesi, si sono avuti nei vari passaggi della filiera.

A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale i cali congiunturali evidenziatisi sui campi (in particolare per frutta e ortaggi, rispettivamente, con un meno 22 per cento e 14,2 per cento) dovrebbero quanto meno bloccare i listini sino alle vendite al dettaglio. Dunque, nessun alibi per nuovi aumenti

Gli aumenti che si sono avuti in questi ultimi due anni -avverte la Cia- sono determinati da altri fattori: le filiere agroalimentari troppo lunghe, la logistica infrastrutturale, i trasporti insufficienti e costosi, gli incrementi tariffari, e, non ultime, le speculazioni.

Fonte: Cia