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Una panoramica sul mercato russo – 35ma settimana

Il mercato ortofrutticolo in Russia nel corso della 35ma settimana non ha manifestato grossi cambiamenti rispetto alla 34ma: infatti i trend principali sono rimasti gli stessi.

Le condizioni climatiche a San Pietroburgo e Mosca si sono fatte autunnali, mentre nella regione degli Urali e in Siberia le temperature sono ancora calde.

Gli arrivi sono aumentati a 3 vascelli cargo – uno proveniente dal Sud Africa con 4.000 pallets a bordo (in maggior parte arance) e due provenienti dall’Argentina – circa 7.600 pallets, prevalentemente limoni e mandarini. La distribuzione ha mantenuto attivo il mercato degli agrumi a Mosca e San Pietroburgo. Tale trend in ripresa per il segmento ha in seguito raggiunto anche le regioni periferiche, anche se con prezzi più bassi.

Arance
Qua e là nei magazzini si è trovata ancora merce del vecchio raccolto, ma non sul mercato. I prezzi per queste arance sono scesi a un livello ridicolo - 0,135 $/kg. Qualche partita di arance giunte dall’Argentina nel corso della 35ma settimana ha presentato qualche problema qualitativo. Nonostante tutto, la generale tendenza positiva del mercato agrumicolo ha contribuito a mantenere le quotazioni su livelli relativamente elevati – a partire da 1,22 $/kg in su. La merce che ha raccolto il maggior interesse è stata quella sudafricana, scambiata nel range di prezzo 1,41 – 1,47 $/kg.

Limoni
I prezzi per i limoni appena giunti sul mercato sono stati abbastanza alti (1,63 – 1,70 $/kg) grazie alla perfetta qualità della merce. Tuttavia, la domanda non è stata poi così vivace. I limoni ancora immagazzinati - in quanto provenienti da precedenti arrivi – erano ancora disponibili in ampie quantità ma sono stati rifiutati in caso di presenza di qualche frutto ormai marcito. In sostanza, il commercio si è concentrato esclusivamente sulla merce appena arrivata.

Mandarini
Le quotazioni dei mandarini nella 35ma settimana si sono orientate nel range compreso tra 2,28 e 2,44 $/kg, senza alcuna differenza relativamente all’origine del prodotto. L’unica variabile presa in esame è stata la qualità e il calibro dei frutti, in quanto sul mercato c’è stata generalmente una scarsità di prodotto sul mercato.

Pompelmi/Pomelo
Una domanda abbastanza lenta nel corso della 35ma settimana ha messo sotto pressione i prezzi per i pompelmi sudafricani, facendoli scendere a 1,63 $/kg. La situazione per la merce argentina non è cambiata molto: a sorpresa li si è trovati anche proposti da alcuni supermercati, nonostante l’assoluta mancanza di qualità di questo prodotto e l’inesistenza di un prezzo determinato dall’incontro tra domanda e offerta.

Mele
Il mercato melicolo è rimasto attivo. Sia Mosca sia le regioni periferiche sono state sommerse di merce locale, proveniente prevalentemente dalla Moldavia con una gran quantità di varietà offerte nel range 0,81 – 1,22 $/kg. A San Pietroburgo, invece, sono state scambiate prevalentemente mele d’importazione. Le varietà polacche Paula Red e Delicates sono state vendute a partire da 1,30 $/kg in su, mentre le Mutsu serbe hanno fatto un altro passo indietro in termini di prezzo, fino a 1,63 $/kg. Le mele Fuji cinesi del vecchio raccolto sono state vendute a partire da 1,91 $/kg. Le mele Golden, Royal Gala e Granny del nuovo raccolto francese e di calibro 70/80 sono state offerte in un range di prezzo compreso tra 2,19 e 2,255 $/kg, mentre le ultime Granny e Cripps Pink sudafricane hanno spuntato 2,71 $/kg.

Pere
La domanda di pere è rimasta ancora generalmente forte, malgrado l’affacciarsi sul mercato di altre varietà. La principale cultivar presente sul mercato russo nel corso della 35ma settimana è stata la William. I prezzi si sono mossi nel range 1,88 – 2,00 $/kg. Le pere Conference del nuovo raccolto sono entrate sul mercato e sono state offerte senza margini di trattativa a 2,44 $/kg per il calibro 75+, 2,38 $/kg per il taglio 65+ e 2,30 $/kg per il calibro 55+. Le prime Triumph sono state vendute sullo stesso livello di prezzo, mentre per la Guyot la stagione è ormai conclusa. Le Favorit polacche di calibro 60+ sono state vendute a 1,59 $/kg.

Uva da tavola
La situazione del prezzo si è mossa in accordo con la domanda per il prodotto uzbeko, che è stato offerto però non troppo attivamente sul mercato nel corso della 35ma settimana. La cosa ha fatto lievitare i prezzi fino a 3,66 $/kg, nonostante l’abbondante presenza di partite di uva Sultana di provenienza turca (quotata a 1,63 $/kg all’inizio della settimana e 1,71 $/kg verso la fine della stessa), uva greca (1,83 $/kg) e uva italiana (2,68 $/kg). Le uve egiziane, il cui prezzo è sceso intorno a 1,00 $/kg, non hanno incontrato alcuna domanda da parte del mercato.

Kiwi
Poca la merce disponibile, venduta a 2,77 $/kg.

Verdure
I prezzi per le verdure di produzione locale sono stati minori nelle regioni periferiche rispetto a quelli registrati a Mosca e San Pietroburgo. In generale, il livello raggiunto in questi due mercati è stato superiore rispetto alla settimana prima. I cavoli cappuccio sono aumentati a 0,20 $/kg, le cipolle a 0,405 $/kg, le patate a 0,305 $/kg. I pomodori si sono attestati a 1,00 $/kg, mentre i cetrioli sono stati scambiati a 0,81 $/kg.

Frutta estiva
Si è riscontrata una certa scarsità di nettarine, mentre il consumo di pesche è stato ancora ostacolato dal clima freddo. Le vendite, sia a San Pietroburgo sia a Mosca, si sono fermate e i prezzi sono scesi al livello di 1,73 $/kg. In ogni caso, la merce uzbeka ha facilmente spuntato un prezzo di 2,44 $/kg grazie al prevalere della forte domanda sull’offerta. Anche le susine hanno incontrato una buona richiesta. A San Pietroburgo le costose susine polacche hanno quotato 1,47 $/kg, mentre il mercato di Mosca era pieno di merce moldava venduta a partire da 0,92 $/kg. Le albicocche turche sono state scambiate su un prezzo da 1,83 $/kg in su. Le angurie sono risultate meno costose a Mosca (0,26 $/kg) che a San Pietroburgo (0,32 $/kg). Il prezzo per i meloni dell’Uzbekistan si è attestato su 1,22 $/kg.

Pavel Bandurovsky
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