Olanda: esperimenti sull'impiego di ozono come tecnologia post-harvest per piccoli e grandi frutti
L'ozono è composto da tre atomi di ossigeno (formula chimica O³) e una delle sue caratteristiche è quella di essere un gas instabile, nel quale il legame tra i tre atomi di ossigeno viene facilmente meno. Proprio questa caratteristica conferisce all'ozono un forte potere ossidante, che lo rende utile nello stoccaggio di frutta in atmosfera modificata ULO (Ultra Low Oxygen) per prevenire la formazione di muffe e marciumi, nonché ostacolare il proliferare di batteri. Ciò è infatti quanto emerso dalle sperimentazioni condotte in Olanda: l'aggiunta di ozono ha ridotto del 40-50% gli scarti nei mirtilli sottoposti a stoccaggio.
In generale, l'aggiunta di ozono si è dimostrata efficace nel preservare la qualità del prodotto, contrastando la diffusione di batteri e muffe. Inoltre, l'ozono ha contribuito a dissolvere il gas etilene, emesso dai frutti durante la fase della maturazione. Grazie all'azione disinfettante dell'ozono, infine, si è potuto omettere di utilizzare altre sostanze per proteggere la frutta, con conseguenti benefici sotto il profilo dei residui chimici. In tutti gli esperimenti, l'ozono è stato prodotto da generatori con capacità di volta in volta commisurata alla tipologia di frutta e alla capienza delle celle di stoccaggio.
Acqua ozonizzata
Nel corso degli ultimi due anni, Fruitmasters eAgrozone hanno anche effettuato degli esperimenti con acqua ozonizzata, utilizzata per trasportare il prodotto nelle stazioni di calibrazione, subito dopo la raccolta. I risultati sulla qualità del prodotto sono stati estremamente positivi, con drastiche riduzioni di scarti e perdite dovute a prodotto rovinato da batteri e muffe.