Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Geotermia utile anche per le coltivazioni in serra

Google annuncia investimenti nell'Enhanced Geothermal Systems (Egs)

Durante il National Clean Energy Summit di Las Vegas, Dan Reicher, direttore della Divisione Clima ed Energia di Google.org (la divisione filantropica di Google) ha annunciato un invesimento di 10,25 milioni di dollari nello sviluppo della tecnologia EGS (Enhanced Geothermal Systems).

In questo caso la società di Mountain View approccia il problema della produzione di energia in maniera innovativa e mentre i più concentrano investimenti e ricerche sul fotovoltaico e sull'eolico, Google scommette anche sul geotermico: la fonte energetica più democratica (grazie al nocciolo caldo del nostro pianeta esiste più o meno in ogni luogo) e soprattutto con un efficienza energetica costante.

Ma come funziona la geotermia tradizionale? La temperatura del suolo aumenta man mano che si scende in profondità: in media ogni 100 metri la temperatura delle rocce cresce di +3° C. In alcune particolari zone questa caratteristica naturale del pianeta viene accentuata dalla presenza di fenomeni vulcanici o tettonici. In queste zone calde l'energia può quindi essere facilmente recuperata anche a basse profondità tramite la geotermia. I vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua nel sottosuolo vengono convogliati verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica, mentre il calore sprigionato dai vapori può anche essere riutilizzato per il riscaldamento, le coltivazioni in serra e il termalismo.

Sinora i tradizionali sistemi geotermici sono stati a lungo impegnati in Giappone, Europa e Australia, ma il loro potenziale è limitato a quelle zone sul pianeta dove bocche idrotermiche sono già presenti e raggiungibili. La tecnologia EGS, detta anche "geotermico artificiale" o "di terza generazione" espande il concetto tradizionale attraverso l'iniezione di acqua alla profondità di 7,5 Km (dove le rocce sono incandescenti) e il successivo prelievo di vapore da più condutture poco distanti da quelle di mandata. Il vapore poi verrà convertito in energia da apposite turbine poste in superficie e rispedito in profondità in un ciclo continuo. Questa innovazione tecnologica consentirà di prelevare il calore praticamente da ogni punto della terra.

Secondo uno studio del MIT, se si riuscisse a sfruttare anche solo il 2% dell'energia presente sotto il continente americano, si potrebbe produrre energia 2.500 volte maggiore di quella attualmente consumata negli USA. Google ha inserito anche un nuovo layer a Google Earth che mostra le potenzialità termiche del mantello alla profondità di 7,5 Km sul suolo USA.

La tecnologia EGS presenta però anche qualche problema: nel dicembre del 2006, in Svizzera, è stato sospeso un progetto chiamato "Deep Heat Mining", anch'esso basato sulla EGS, in quanto l'iniezione di acqua nel sottosuolo ha generato un terremoto di 3,4 gradi sulla scala Richter, causando anche danni strutturali ad alcuni edifici.

Fonte: www.google.org/egs/