Belgio: l'indivia sta attraversando la peggiore crisi degli ultimi 15 anni
Al momento, un medio produttore riceve dai 60 ai 65 centesimi. er un chilo di indivia belga. Lo scorso anno si parlava di poco meno di 1 euro. Ma poiché i costi di produzione sono saliti alle stelle per i prezzi crescenti di energia e materie prime, la produzione di un chilo di indivia belga varia oggigiorno tra gli 80 centesimi e 1 euro. Ciò vuol dire che in media i produttori di indivia perdono dai 600 ai 1.200 euro al giorno.
"La crisi dura già da sei mesi e non sono previsti miglioramenti a breve", afferma Filip Fontaine, presidente di Brava, cooperativa di produttori belgi di Kampenhout e Asse. "Il malessere è dovuto a una leggera eccedenza di indivia belga sul mercato internazionale. Tradizionalmente il Belgio era considerata la terra dell'indivia per antonomasia. Oggi la posizione più alta è occupata dalla Francia, che porta sul mercato la metà circa di tutta l'indivia esistente".
"Il Belgio detiene ancora una quota di mercato del 30% e i Paesi Bassi un 20% - dichiara Fontaine - Un problema concomitante è che gli importatori tradizionali di questo prodotto, come Germania e Svizzera, cominciano a prodursela da soli". In questo momento il 30% dei 60 milioni di chili di "oro bianco" che vengono commercializzati dal Belgio, è destinato all'esportazione in Svizzera, Italia e Germania.
"In Giappone, Canada e Stati Uniti vogliono esclusivamente indivia proveniente dal Belgio nel piatto. Quindi per noi - continua Fontaine - l'indivia ha la stessa importanza commerciale delle praline. Il problema con il mercato locale è proprio che l'indivia è conosciuta come un tipico ortaggio belga. I clienti, quindi, si rifiutano di pagare di più, anche se i costi di produzione vanno salendo".
Fonte: Het Nieuwsblad