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Il bilancio di Paolo Bruni, Renzo Piraccini e Luciano Trentini

Il CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) compie 10 anni

Dieci anni al servizio dell’ortofrutta italiana, è questo il compito che CSO ha svolto dalla sua nascita, divenendo oggi uno dei punti di riferimento istituzionale e tecnico per il settore. Le attività di CSO spaziano dalla statistica, alla promozione dei prodotti in Italia e all’estero, al coordinamento delle iniziative volte a favorire l’abbattimento delle barriere fitosanitarie e di armonizzazione dei fitofarmaci. I Soci attualmente sono 50, per un fatturato aggregato di 1,3 miliardi di euro. La base sociale coinvolge 11regioni e vanta il sostegno istituzionale di Aneioa, Uiapoa e Ismea.

"Nel 1998 - dichiara Paolo Bruni, Presidente di CSO - quando è nata l’idea di costruire un Centro Servizi per le imprese dell’ortofrutta italiana, idea sostenuta e fortemente voluta dalla Regione Emilia Romagna, l’attività si è incentrata sugli aspetti di analisi strategica del mercato e delle produzioni con l’Osservatorio, che ha rappresentato in questi 10 anni, un punto di riferimento, non solo nazionale. La scelta di impostare tutto il sistema di servizi di statistica e rilevamento del mercato "on line", nel 1998, era una scelta avveniristica che ha consentito di offrire ai Soci e agli abbonati un servizio informativo puntuale ed efficiente, che ha raggiunto oggi circa 100.000 visite l’anno".


Renzo Piraccini, Paolo Bruni (primi due da sinistra) e Luciano Trentini (primo da destra) tracciano un percorso di attività e obiettivi raggiunti e spiegano quali saranno le linee guida per il futuro del Centro Servizi Ortofrutticoli. Insieme a loro, Guido Tampieri (già Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - secondo da destra).

"Sul fronte delle attività promozionali - continua Paolo Bruni - dieci anni fa il lavoro di CSO si incentrava in misura specifica sulle produzioni dell’Emilia Romagna dalle nuove IGP alla Produzione integrata, alla promozione dell’efficienza delle imprese emiliano romagnole. Oggi, l’attività di valorizzazione si è ampliata ad una dimensione nazionale e internazionale grazie anche ad importanti iniziative messe in campo: cito ad esempio Piazza Italia, lo stand che CSO organizza a Fruitlogistica per le imprese associate, grazie al quale abbiamo dato una buona immagine di noi al mondo come
sistema di imprese.

"Risultati importanti dell’attività di valorizzazione si stanno raccogliendo oggi anche con le promozioni messe in campo con i Progetti Europei di cui il CSO è organismo Proponente, cito ad esempio Fruitness che promuove il consumo di frutta contro l’obesità infantile in Europa e European Flavors (vedi anche articolo correlato) dove importanti imprese dell’ortofrutta fresca e trasformata sono coinvolte, con il coordinamento di CSO, in attività di promozione della frutta italiana in USA, Russia e Giappone. Ritengo che questi Progetti diano una grande visibilità al sistema ortofrutticolo italiano organizzato all’interno del CSO".

"Ed è appunto l’apertura di nuovi mercati una delle sfide che attendono il futuro di CSO – continua Bruni – attraverso l’attività di supporto tecnico-operativo alle istituzioni per l’apertura delle barriere fitosanitarie che oggi impediscono ai nostri prodotti di entrare in alcuni paesi. Questo ruolo tecnico del Centro Servizi, in collaborazione stretta con il Ministero, le Ambasciate, i Consorzi Fitosanitari regionali, è un ruolo chiave per incentivare l’export italiano".

"Il Made in Italy oggi – conclude Paolo Bruni - ha un peso rilevante, non solo nel settore alimentare, e il sistema ortofrutticolo italiano nei prossimi dieci anni dovrà essere in grado di offrire ai nuovi mercati i propri prodotti caratterizzando l’offerta con requisiti di sicurezza, affidabilità, qualità organolettica e gustativa tipici della nostra terra".

"Sono le imprese Socie di CSO le vere protagoniste di questi dieci anni di successo come conferma Renzo Piraccini – Consigliere Delegato del centro Servizi fin dalla sua nascita - Il CSO si finanzia per oltre due terzi con i contributi della propria base sociale e con la vendita di servizi. La realizzazione del CSO – avvenuta, voglio ricordarlo, sulle ceneri del Centro Operativo Ortofrutticolo finanziato completamente con risorse pubbliche - ha rappresentato inizialmente una grande sfida, nel senso che non esisteva in Italia alcuna altra esperienza di imprese concorrenti che svolgevano insieme determinati servizi e pagavano per questo".

"In realtà - prosegue Renzo Piraccini - grazie soprattutto al taglio prettamente tecnico del Centro Servizi è stato possibile vedere crescere questa idea e concretizzarsi in tante azioni che hanno dato risalto all’ortofrutta italiana e risolto molti problemi che le imprese associate avevano. Voglio ricordare tra le altre cose che il CSO ha fatto da "incubatore" a molte altre esperienze imprenditoriali, tra cui il CPR System, che è oggi il più importante sistema logistico europeo dell’ortofrutta".

"Il CSO è fatto dalle imprese e la chiave del successo è questa: mettere sempre al centro dell’attività le imprese dei soci e le loro necessità. Poiché le imprese sono cresciute molto, sia in termini dimensionali che in complessità delle problematiche, le attività di servizio che dovranno essere messe in campo in futuro dal CSO dovranno essere sempre più qualificate, dal contenuto fortemente specialistico e finalizzate a sostenere le nuove esigenze dei soci, come ad esempio l’internazionalizzazione, che rappresenta oggi la sfida per il futuro delle nostre aziende", conclude Piraccini.

A questo proposito Luciano Trentini, da due anni successore di Valtiero Mazzotti alla direzione di CSO, dichiara: "La complessità dei mercati e della economia attuale ci porta in una dimensione sempre più europea, per questo ci stiamo attrezzando per fornire servizi che tengano conto di questo e in tal senso stiamo già lavorando per mettere a punto ad esempio il rilevamento dei consumi di frutta nei principali paesi europei, così come stiamo sempre più lavorando, anche grazie al mio ruolo di Vice Presidente in Areflh, per raccordare e confrontare i dati di produzione e superfici in Europa".

"Sarà importante inoltre, anche nei prossimi anni - conclude Trentini - il ruolo che CSO potrà svolgere all’interno dell’OCM ortofrutta. Ritengo e che il CSO del futuro dovrà sempre più consolidare anche il suo ruolo istituzionale nell’ottica di prendere parte attiva ad importanti azioni promozionali sull’ortofrutta con finalità ed obiettivi di salvaguardia della salute dei consumatori europei".
Data di pubblicazione: