Una panoramica sul mercato russo – 26ma settimana
Nel frattempo, le autorità russe hanno annunciato la sospensione del bando contro i prodotti turchi, che possono così tornare sul mercato a partire dal primo luglio 2008 (vedi anche articolo correlato). In generale, le temperature molto elevate (tra i 25 e i 30 gradi centigradi) non hanno favorito molto le vendite a Mosca e San Pietroburgo.
Tra i paesi di provenienza dei prodotti ortofrutticoli, il Sudafrica è risultato quello con i maggiori volumi di merce inviata sul mercato russo – 6.300 pallets, di cui 2.200 di pompelmi e 1.600 di arance. L’Argentina si è posizionata seconda, con 5.800 pallets, equamente distribuiti tra mele/pere e arance. Il volume dei limoni in arrivo si è drasticamente ridotto e si è allineato con quello delle arance (circa 1.000 pallets ciascuno). Al terzo posto per volume di carichi in arrivo si è collocato il Cile: 3.500 pallets, finalmente con prevalenza di mele rispetto all’uva da tavola (1.950 pallets contro 900). In diminuzione anche il quantitativo di kiwi in arrivo, sceso a 600 pallets nella 26ma settimana.
Arance
Nonostante sul mercato sia giunta ancora merce dal Marocco, la quota per le arance del nuovo raccolto sta aumentando. Nella 26ma settimana erano ancora disponibili arance Valencia marocchine (con prezzi oscillanti tra 0,57 $/kg e 0,99 $/kg a seconda dell’incidenza di merce di scarto), affiancate dalle Valencia di produzione israeliana (quotate da 0,905 $/kg a 0,96 $/kg, a seconda del calibro). Più costose le Navel argentine e brasiliane (circa 1,05 $/kg) e quelle sudafricane (1,19 $/kg).
Limoni
Ampia disponibilità di limoni ovunque nel paese. Tuttavia, a causa della scarsa efficienza dei centri di stoccaggio, non è stato semplice trovare merce in buono stato. Il prezzo per la qualità ordinaria, dopo alcuni giorni di stoccaggio, è sceso sotto il livello di 1,00 $/kg. Le regioni più periferiche della Russia sarebbero state disposte anche ad acquistare merce decente a 1,30 $/kg, ma non c’è stato verso di trovarne.
Mandarini
La domanda è risultata piuttosto vivace, ma se solo su merce di buona qualità. I prezzi per i mandarini argentini si sono attestati sul livello di 1,61 $/kg (per la varietà Clemenvilla). La merce sudafricana è stata venduta a 1,78 $/kg. Per i Satsuma risalenti a precedenti arrivi, la quotazione è stata di 0,42 $/kg nel corso della 26ma settimana.
Pompelmi/Pomelo
Il mercato per questa tipologia di agrumi è sceso in conseguenza degli abbondanti arrivi di prodotto dal Sudafrica. Il prezzo di 1,84 $/kg era quello che gli importatori avrebbero voluto ottenere, ma l’andamento lento delle vendite ha dimostrato che il livello reale dei prezzi era ben al di sotto di quello richiesto e frutto, di volta in volta, dell’accordo tra acquirente e venditore.
Mele
Le varietà rosse sono state scambiate su livelli analoghi a quelli della settimana scorsa - 1,93 $/kg. Anche le vendite di mele Granny sono risultate più attive, nonostante il livello di prezzo - 1,34 $/kg. Le vendite di Jonagold belga hanno invece rallentato rispetto ad una settimana prima. Le mele Fuji di produzione cinese sono state vendute a 2,04 $/kg e anche le Idared polacche hanno incontrato una buona domanda a Mosca, dove hanno spuntato un livello di prezzo di 2,00 $/kg. In generale, il mercato delle mele è risultato quello più attivo nel corso della 26ma settimana.
Pere
La varietà William proveniente dagli ultimi arrivi è stata venduta a minor prezzo rispetto alle varietà Packham e Anjou: 1,53 $/kg a Mosca e anche qualcosa in più a San Pietroburgo (1,60 $/kg). Le pere Anjou sono state quotate su un livello di 1,745 $/kg, le Packham su 1,77 $/kg. Viceversa, le Conference sono scese a 2,12 $/kg per i calibri 55/65 e a 2,26 $/kg per i calibri 70/80.
Uva da tavola
Esaurita ormai la disponibilità di uve di qualità accettabile dall’emisfero meridionale, la domanda si è spostata sul prodotto egiziano (3,60 $/kg per la qualità migliore). Il prodotto fresco italiano ha fatto la sua comparsa a Mosca al prezzo di 4,70 $/kg, un livello considerato molto alto.
Kiwi
La situazione per il mercato del kiwi è stata più o meno simile di quella dei limoni – prodotto disponibile ovunque ma di pessima qualità. I kiwi troppo maturi sono stati offerti a 1,27 $/kg, senza ottenere granché successo sul mercato, mentre i frutti ancora sodi hanno quotato su un livello di 1,61 $/kg. In generale, le vendite sono rimaste al palo un po’ ovunque.
Verdure
La fine della 26ma settimana ha riattivato le speranze per il commercio delle cipolle. I prezzi hanno cominciato lentamente a risalire, raggiungendo un livello di 0,46 $/kg, contro i 0,37 $/kg registrati all’inizio della settimana. La situazione per le patate è invece rimasta difficile per via dell’aumento delle forniture di merce locale - 0,42 $/kg è così risultato il livello di prezzo per le patate olandesi. Alcuni quantitativi residuali di prodotto egiziano sono stati venduti a 0,51 $/kg.
Il cavolo cappuccio di produzione locale è stato venduto a 0,23 $/kg. Le carote israeliane hanno quotato 1,23$/kg e quelle olandesi 1,06 $/kg. I cetrioli della Bielorussia sono ulteriormente scesi a 0,51 $/kg. Nel periodo di assenza dal mercato dei pomodori turchi (per via del bando da parte delle autorità russe, ora sospeso), la merce polacca e quella dell’Azerbaigian hanno svolto il ruolo da protagonista sul mercato dei pomodori, con prezzi di 2,12 $/kg e 2,33 $/kg rispettivamente.
Frutta estiva
Il commercio della frutta estiva è risultato più attivo nelle regioni periferiche che non a Mosca e San Pietroburgo, per via del fatto che la merce proveniente dall’Uzbekistan ha completamente dominato il mercato delle zone interne della Russia, mentre molti prodotti provenienti da diverse origini si sono fatti concorrenza nei grandi centri urbani.
La domanda di ciliegie è stata buona dappertutto, con la merce greca in posizione dominante sul mercato di San Pietroburgo (prezzo 4,245 $/kg). A Mosca invece, erano disponibili ciliegie un po’ da tutti i paesi di origine, con prezzi variabili da 2,97 $/kg a 6,36 $/kg.
Le nettarine sono risultate più richieste rispetto alle pesche nel corso della 26ma settimana, a causa della scarsità nelle forniture. I prezzi delle pesche sono stati molto diversificati: da 1,95 $/kg per la merce sfusa di provenienza serba a 2,80 $/kg per i vassoi di pesche spagnole. In generale, la domanda di pesche e nettarine è risultata superiore all’offerta.
Il prezzo delle fragole è sceso da 5,09 $/kg all’inizio della 26ma settimana fino a 4,46 $/kg sul finire della stessa; il prodotto non ha infatti incontrato granché domanda. Le albicocche di origine uzbeka sono state abbondantemente disponibili, tanto che la definizione di un livello stabile di prezzo è risultata molto difficile.
Pavel Bandurovsky
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