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La Spagna punta alle scorze d'arancia per la produzione di biocombustibile

Il consigliere territoriale di Valencia (Spagna), Esteban González Pons, ha dichiarato a Madrid, in occasione di un convegno in tema di bioenergia, l'intenzione di avviare la produzione di biocombustibili da materia prima agricola, nella fattispecie dagli scarti di lavorazione delle arance. Il progetto, che prevede la partecipazione della Ford, colosso americano delle automobili, ha raccolto manifestazioni d'interesse anche da parte dalle principali imprese spagnole di gas, Abengoa e Acciona.

La materia prima non manca (ben 500.000 tonnellate di polpa e buccia d'arancia) e la potenzialità produttiva è pari a 37,5 milioni di litri di bioetanolo, un quantitativo sufficiente a fornire carburante al 25% del parco macchine della regione di Valencia. La riconversione delle autovetture sarà favorita anche da un piano denominato "Plan Renove Verde", che dovrà facilitare il passaggio al biocarburante.

Secondo le stime preliminari del centro di studi energetici, ambientali e tecnologici Ciemat - organismo dipendente dal ministero spagnolo dell'ambiente - le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dal ciclo dell'etanolo E85 (quello che verrà utilizzato come combustibile) sono il 90% in meno rispetto alle emissioni prodotte dalla benzina - 170 grammi di CO2 per km percorso.

Secondo i calcoli dell'amministrazione locale, se nel 2017 almeno il 12% del parco macchine andrà a bioetanolo, la riduzione complessiva di CO2 sarà di 0,65 milioni di tonnellate. Nel 2037, con una percentuale al 40% di auto a biocombustibili, le emissioni potrebbero essere abbattute del 45% (2,15 milioni di tonnellate di CO2 in meno), fino ad un abbattimento del 90% se tutti i veicoli fossero alimentati a bioetanolo.

L'ex-vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, molto attivo in tema di tematiche ambientalistiche, ha già suggerito un nome per il nuovo combustibile derivato dalle arance: "Zumosoil".