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Bilancio positivo per il 7mo Congresso internazionale sul nocciolo

Nocciola: quante novità su mercato e ricerca scientifica

I progressi della genetica, l’individuazione di sistemi di coltivazione che migliorino la qualità e l’incertezza sugli sviluppi del mercato economico sono stati alcuni dei temi al centro del 7° Congresso internazionale sul nocciolo, il più importante appuntamento dedicato alla corilicoltura, in programma dal 23 al 27 giugno a Viterbo, presso l’Auditorium del Rettorato dell’Università degli Studi della Tuscia.

L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Studi e Ricerche sul Nocciolo e Castagno del CeFAS - struttura nata da un accordo tra Camera di Commercio di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia - e sotto l’egida dell’ISHS (International Society for Horticultural Science).

"Dal punto di vista strettamente scientifico – spiega Silvio Franco, segretario scientifico del congresso - sono stati pienamente confermate tutte le migliori aspettative riguardo sia il numero e la qualificazione dei partecipanti sia l’interesse e il livello delle comunicazioni. Complessivamente gli iscritti sono stati oltre 200, provenienti da 25 Paesi tra cui i principali produttori: Turchia, Italia, Stati Uniti, Spagna. Un numero e una presenza altamente rappresentativa e difficilmente raggiungibile in convegni tematici quale quello del nocciolo".

Grande interesse hanno riscosso, non solo tra gli addetti ai lavori, le relazioni introduttive di Shaw Mehelenbacher e Carlo Fideghelli, le massima autorità in tema di corolicoltura. Così come molto partecipate sono state le sei sessioni in programma, in cui i ricercatori hanno presentato 60 comunicazioni su temi quali: Germoplasma e miglioramento Genetico; Biologia e fisiologia; Tecnica colturale; Aspetti fitosanitari; Qualità, conservazione, e trasformazione,; Marketing e politiche economiche.

"Il successo di un evento di tale rilevanza e di così ampio respiro internazionale – dichiara Leonardo Varvaro, convener del Congresso – va attribuito alla stretta collaborazione tra Camera di Commercio di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia, che hanno messo a disposizione sedi, supporto logistico e personale altamente qualificato. Inoltre vorrei sottolineare i contributi delle aziende private e la squisita ospitalità degli operatori locali, che hanno offerto ai congressisti la loro disponibilità nelle visite tecniche e nei momenti conviviali a base di prodotti tipici".

In particolare i partecipanti hanno avuto l’occasione di visitare la FACMA di Vitorchiano, fabbrica di macchine agricole, leader mondiale nel settore della raccolta meccanizzata delle nocciole, per conoscere caratteristiche tecniche e prestazioni operative delle macchine. Alla visita è seguita una prova dimostrativa di raccolta meccanizzata presso un noccioleto presso lo stabilimento industriale dell’Apronvit di Vico Matrino. In quella stessa occasione è stata presentata la linea di produzione con cui l’associazione confeziona sottovuoto le nocciole fresche, tostate e in granella destinate alla vendita al dettaglio.

Altra visita di estremo interesse è stata quella presso gli stabilimenti industriali della Stelliferi & Itavex dove i convegnisti hanno raccolto importanti informazioni sulle caratteristiche del processo industriale di prima trasformazione delle nocciole, in una delle aziende più importanti a livello internazionale.

"L’organizzazione del Congresso internazionale sul nocciolo nella Tuscia – dichiara Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo - ci ha offerto lo spunto per sottolineare l’importanza che riveste questo prodotto per il nostro territorio sia in termini economici sia scientifici, a tal punto da divenire punto di riferimento a livello internazionale. Ci ha offerto inoltre il pretesto per inaugurare la 1a Festa della Nocciola, mettendo in mostra quanto di meglio le nostre imprese agroalimentari e artigiane sanno fare con le nocciole".

Soddisfazione è stata espressa anche da Stefano Gasbarra, responsabile organizzativo e vicedirettore del CeFAS: "Abbiamo avuto una ulteriore conferma delle potenzialità della Tuscia a organizzare iniziative congressuali di questo genere, mettendo in campo professionalità, organizzazione, ospitalità e soluzioni logistiche di primo piano che possono costituire seri presupposti per lo sviluppo del turismo congressuale".

L’appuntamento con l’ottava edizione del Congresso internazionale sul nocciolo è per il 2012 in Cile.


I RISULTATI SCIENTIFICI
DEL 7° CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL NOCCIOLO

Il contributo scientifico offerto dal 7° Congresso internazionale sul nocciolo è contenuto essenzialmente nelle sei sessioni di cui riportiamo una sintesi curata da Valerio Cristofari, dell’Università degli Studi della Tuscia.

MARKETING E POLITICHE ECONOMICHE
In questa sessione si è osservata la presenza esclusiva di relatori provenienti dai principali paesi produttori: Turchia, Italia e Stati Uniti. Questo conferma come le problematiche di carattere più strettamente reddituale e commerciale riguardino in maggior misura i paesi che detengono la quota largamente preponderante del mercato mondiale.

Tuttavia nei tre Paesi le tematiche che coinvolgono gli economisti che si occupano del settore corilicolo sono abbastanza diverse. Nel caso turco due sono i temi emergenti: da un lato il ruolo del supporto pubblico per la redditività della coltura e l’evoluzione che questo potrebbe subire in relazione ad un futuribile ingresso della Turchia nell’Unione Europea, dall’altro le strategie da mettere in campo per migliorare la qualità del prodotto, per aumentare la redditività dei nocciolicoltori e per migliorare le condizioni ambientali delle aree di più intensa produzione attraverso la conversione al regime biologico, che trova ancora una scarsissima adesione fra i produttori turchi.

La produzione biologica è stato anche il tema di alcuni interventi di studiosi italiani, anche se in questo caso l’approccio è più di carattere territoriale piuttosto che aziendale. È questa una novità nell’approccio allo studio della corilicoltura che risente delle recenti normative nazionali sul tema dei distretti (rurali, agroalimentare e biologici).

Interesse comune degli economisti italiani e americani è anche l’adattamento delle imprese corilicole alla variabilità dei prezzi indotta dalla offerta turca che rappresenta il 75% del totale mondiale. A questo proposito si è evidenziato una situazione abbastanza preoccupante per quanto riguarda la prossima campagna 2008-09 dovuta ad una probabile riduzione dei prezzi. Se le previsioni presentate si verificheranno, ci si attende una consistente riduzione dei redditi dei corilicoltori, redditi che potrebbero scendere al di sotto della remunerazione di mercato dei fattori produttivi.

Che i problemi di mercato riguardino essenzialmente Turchia, Italia e USA è stato confermato dalla seconda parte della tavola rotonda di Palazzo Farnese cui hanno partecipato, oltre a studiosi italiani, il Presidente della Associazione del nocciolicoltori dell’Oregon e il presidente della Camera di Commercio di Giresun, località centrale di una delle principali aree produttive turche.

Altri Paesi si stanno affacciando in maniera prepotente sul mercato internazionale, fra questi il Cile in cui si prevede una rapida crescita delle superfici investite.

GERMOPLASMA E MIGLIORAMENTO GENETICO
Nella sessione relativa allo studio varietale e del miglioramento genetico del nocciolo nel mondo sono emersi vari spunti e alcune novità interessanti che denotano una forte sensibilità nei riguardi del rinnovamento varietale, evidenziando una spiccata attitudine all’impiego delle biotecnologie per abbattere i lunghi tempi di valutazione del germoplasma, tipici per questa specie.

Una corposa attività di valutazione fenotipica sia sotto il profilo produttivo che fenologico è in fase di esecuzione, sia in aree tradizionalmente vocate alla coltivazione della specie, sia in paesi emergenti, come il Cile ed il Sud Africa, che in futuro potrebbero far registrare una rilevate crescita produttiva. Oltre alla valutazione delle cultivar locali nelle varie aree di coltivazione, è emersa una crescente attività di valutazione in nuove aree delle principali cultivar italiane, a conferma delle caratteristiche qualitative superiori che queste ultime presentano.

Tra le attività in corso, è senza dubbio da evidenziare il programma di miglioramento genetico in esecuzione presso l’Oregon State University (USA), orientato principalmente alla costituzione di cultivar resistenti ad Eastern Filbert Blight (EFB), patologia fungina causata da Anisogramma anomala, nonché nella costituzione di “impollinatori universali” in grado di superare le problematiche di autoincompatibilità sporofitica tipica di questa specie, con l’obiettivo di incrementare la produttività dei noccioleti del Nord America.

In Europa, con il Progetto SAFENUT sono in fase di esecuzione delle attività di valutazione e catalogazione del germoplasma corilicolo del bacino mediterraneo, quale innovativa attività che può rappresentare una importante base di partenza per la realizzazione di nuovi programmi di miglioramento genetico anche in Europa, dove le coltivazioni sono principalmente costituite con l’impiego di cultivar tradizionali che dovrebbero essere migliorate sia in termini qualitativi che di resistenza alle malattie.

BIOLOGIA E FISIOLOGIA
Interessanti contributi sono stati presentati in occasione della sessione sulla biologia e fisiologia della specie, principalmente orientati sulla complessa biologia fiorale che la caratterizza, nonché su aspetti riguardanti la fisiologia della radicazione delle varie cultivar, impiegando tecniche di propagazione classica, e in particolare attraverso il miglioramento delle tecniche di propagazione in vitro, di grande utilità per l’ottenimento di materiale di propagazione di qualità ed esente dalle principali problematiche fitopatologiche.

TECNICA COLTURALE
Relativamente alla tecnica colturale ed alla gestione del corileto, hanno avuto grande risalto le tematiche connesse all’irrigazione, alla gestione della chioma, alla fertilizzazione e alla meccanizzazione. Nel caso dell’irrigazione e della potatura è emersa l’attenzione che i vari ricercatori hanno rivolto alle tematiche per migliorarne lo stato dell’arte.

In una fase in cui la risorsa acqua risulta essere sempre più limitata, il nocciolo, in passato condotto in asciutto, rientra oramai a pieno titolo tra le colture che si avvantaggiano nettamente dell’irrigazione. Mentre collaudati sono i sistemi irrigui che meglio si prestano per l’irrigazione della specie, principalmente localizzati, la definizione della campagna irrigua, dei volumi e dei turni di adacquamento è ancora oggi stimata in maniera empirica e spesso con eccessi di somministrazione idrica. Proprio in tal senso vari sono stati i contributi scientifici sulla tematica a testimonianza che la comunità scientifica sta operando in maniera molto convinta per ottimizzare l’utilizzazione di tale risorsa limitata.

Elevata è stata anche l’incidenza dei contributi sulle pratiche di potatura, sia al secco che al verde, oltre che con impiego di macchine. È emersa l’opinione comune che la razionalizzazione delle opere di gestione della chioma sono essenziali per migliorare la produttività dei noccioleti, in particolare per questa specie che evidenzia portamento cespuglioso e bassa produttività.

Interessanti contributi sono emersi anche in termini di fertilizzazione fogliare su base diagnostica, e in termini di meccanizzazione sia per le operazione di gestione del corileto (spollonatura, potatura, controllo delle infestanti) sia in termini di raccolta.

La componente più consistente di contributi in questa sessione è stata presentata dai ricercatori italiani e americani, dove il grado di specializzazione dei noccioleti è oramai molto avanzato.

ASPETTI FITOSANITARI
Grande attenzione è stata rivolta dai ricercatori intervenuti nei riguardi delle problematiche fitopatologiche connesse alla specie. Sono state passate in rassegna le principali azioni di controllo delle patologie comuni del nocciolo sia in termini di batteriosi, virosi e malattie fungine, dando anche grande risalto ai danni causati da insetti. Tra tutti gli aspetti analizzati in questa sessione merita senz’altro attenzione l’attitudine che gli addetti al settore stanno rivolgendo alle tecniche alternative di controllo delle fitopatologie su base biologica, talvolta con impiego di predatori e parassitoidi, a testimonianza che la comunità scientifica attuale presenta una spiccata sensibilità nei riguardi della somministrazione di fitofarmaci, che inevitabilmente sono caratterizzati da impatto ambientale.

QUALITÀ, CONSERVAZIONE E TRASFORMAZIONE
Insieme alla sessione dedicata alla Germoplasta e miglioramento genetico, la Qualità è stata la tematica più trattata in occasione del congresso. Accertata la grande valenza dietetica e nutrizionale delle nocciole, i ricercatori interessati a tali aspetti, stanno operando, talvolta in maniera anche sinergica, per affinare il grado di conoscenza delle caratteristiche compositive delle nocciole anche su base varietale, ponendo l’accento sulle tecniche di stoccaggio e conservazione delle produzioni per garantire alle nocciole standard qualitativi elevati e stabilità nella conservazione di medio e lungo periodo. Un ulteriore e interessante elemento emerso in occasione della sessione è l’attenzione che la comunità scientifica sta rivolgendo alla possibilità di impiego dell’analisi sensoriale nella valutazione qualitativa delle nocciole, quale strumento plurivalente implicato tra l’altro nella promozione di azioni volte alla tipicizzazione delle produzioni.
Data di pubblicazione: