Istat: diminuisce l'uso di prodotti fitosanitari in agricoltura
Fra i principi attivi, i fungicidi rappresentano il 62,3% del totale, gli insetticidi e acaricidi il 13,4%, gli erbicidi l'11%, i biologici lo 0,1% e i rimanenti il 13,2%.
In riferimento alla classe di tossicità, il 5,7% dei prodotti fitoiatrici risulta molto tossico o tossico, il 15,5% nocivo, mentre il 78,8% viene definito "non classificabile". Sia i prodotti molto tossici e tossici che quelli nocivi registrano un incremento, rispettivamente del 15,4 e del 6,3 per cento rispetto all'anno precedente. Risultano in calo, invece, i formulati non classificabili (-7,8%).
Il 46,3% dei prodotti viene distribuito nel Nord, il 12,9% nel Centro e il 40,8% nel Mezzogiorno.
Nell'arco degli ultimi 10 anni l'uso dei prodotti fitosanitari è calato complessivamente del 10,8%, scendendo da 1,67 a 1,49 milioni di quintali. In particolare, calano i fungicidi (-10,1%), gli insetticidi e acaricidi (-31,0%) e gli erbicidi (-8,1%), mentre i vari aumentano del 31,5%. I prodotti molto tossici e tossici si dimezzano (-94 mila quintali, pari a -52,7%) mentre quelli non classificabili subiscono un calo di 102 mila quintali (-8,0%); viceversa, sottolineano i ricercatori, i formulati nocivi risultano in aumento (+15 mila quintali, pari a +6,9%).
C'è da dire, però, aggiunge l'Istituto di statistica, che nel periodo 1999-2006 i prodotti di origine biologica registrano una notevole crescita passando da 0,7 a 3,4 migliaia di quintali, mentre le trappole aumentano di 101 mila unità (+16,8%).
Fonte: alice.it