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Il Fico d’India, un succulento frutto estivo e autunnale

Il fico d’India, o meglio Opuntia ficus, è una succulenta pianta arborescente delle Cactaceae che è originaria del Messico. I paesi del bacino del Mediterraneo, grazie al clima particolarmente favorevole, ne hanno favorito la naturalizzazione.

La pianta è al giorno d’oggi coltivata in diverse regioni d’Italia tra cui la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Sardegna.Il fico d’India può raggiungere dai 3 ai 5 metri d’altezza. Il fusto è composto da cladodi, chiamati comunemente pale che fanno le veci delle foglie assicurando la fotosintesi clorofilliana. Le foglie vere e proprie hanno una forma conica e sono lunghe appena qualche millimetro. Caratteristica peculiare della pianta sono le spine, biancastre, sclerificate, solidamente impiantate, lunghe da 1 a 2 cm.



Il frutto di questa pianta è una bacca carnosa, uniloculare con numerosi semi di peso tra 150 e 400 grammi. Il colore del frutto ne evidenzia la varietà: giallo-arancione nella varietà sulfarina, rosso porpora nella varietà sanguigna e bianco nella muscaredda. La forma varia non solo secondo le varietà ma anche in rapporto all’epoca di formazione: i primi frutti sono tondeggianti, quelli più tardivi hanno una forma allungata e peduncolata.

L’Opuntia ficus è particolarmente resistente alla siccità e si sviluppa in maniera ottimale con temperature al di sopra dei 6 gradi centigradi. La pianta si riproduce per talea, tagliando longitudinalmente in due parti cladodi di uno o due anni, lasciandoli essiccare per alcuni giorni e poi immettendoli nel terreno dove radicano facilmente.

La potatura si esegue in primavera o a fine estate per impedire il contatto tra i cladodi, nonché per eliminare quelli malformati o danneggiati. La tecnica della scozzolatura, ossia il taglio dei fiori della prima fioritura (in maggio o giugno), consente di ottenerne una seconda fioritura, più abbondante, con una maturazione più ritardata, in autunno. Grazie a ciò si hanno frutti che maturano in agosto, i cosiddetti agostani (abbastanza piccoli) e i tardivi o bastardoni (più grossi e saporiti), che arrivano sulle nostre tavole in autunno.

Il frutto ha un notevole valore nutrizionale, in quanto è ricco di calcio, fosforo e vitamina C. I frutti, oltre che esser consumati freschi, sono ottimi per la produzione di marmellate, gelatine, succhi e liquori.

Fonte: blogscienze.com