Mela Annurca: un tesoro da scoprire
Degustazione della Mela Annurca Campana IGP
Un po' 'snobbata' negli ultimi decenni per il colore di certo non lucido brillante come si richiede alla mela per eccellenza di Biancaneve, l'Annurca è di fatto una vera esplosione di vitamine (B1, B2, PP e C). Contiene potassio, fosforo, ferro, manganese, zolfo, cobalto. Le sue caratteristiche organolettiche di sapore, profumo, aroma e il valore dietetico della fibra, degli zuccheri e degli acidi organici, non trovano uguale riscontro in altre varietà. Parola degli esperti.
La rivincita della 'sostanza sull'apparenza' della mela Annurca arriva, sottolinea l’esponente del Mipaaf, da una nuova ricerca italiana degli esperti del Dipartimento di scienza degli alimenti, all'Universià di Napoli Federico II, pubblicata sulla rivista Gut. I ricercatori hanno dimostrato che la mela Annurca dimezza i danni ossidativi alle cellule epiteliali gastriche. Sia la coltivazione tradizionale che il suo mutante più conosciuto l' Annurca rossa del sud, è diffusa in tutte le province campane, con una produzione di circa 60 mila tonnellate annue su circa 5 mila ettari. L'Annurca rappresenta circa il 60% della produzione regionale di mele e il 5% circa di quella nazionale.
Lopa ha poi ricordato che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea del 30 ottobre 2007 (GUCE C257) la domanda di registrazione della denominazione Cipollotto Nocerino DOP (vedi articolo correlato), ai sensi del Regolamento comunitario CE n. 510/06 relativo alla protezione delle denominazioni d’origine tipiche dei prodotti agroalimentari. Il Cipollotto Nocerino, ha precisato Lopa, rappresenta la specie ortiva maggiormente diffusa e coltivata sul territorio dell’Agro Nocerino Sarnese e, dopo il Pomodoro San Marzano, risulta essere il prodotto più rappresentativo e di maggior interesse del comparto agroalimentare dell’Area.