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Ultimi dati sul settore del kiwi italiano ed estero

Il kiwi italiano è in salute. L'Italia detiene oltre il 70% della produzione dell'emisfero Nord ed è il primo produttore mondiale. Nella campagna 2006-2007 la produzione commerciabile è stata di 502.263 tonnellate. Per la campagna 2007/08, la previsione è di 424.565 tonnellate (con un calo del 15%) mentre quella della Nuova Zelanda si dovrebbe assestare in 385.720 tonnellate.

Circa il 70% della produzione commercializzabile in Italia è destinato all'esportazione. Ma il dato più interessante e confortante è quello relativo all'incremento dei consumo di kiwi delle famiglie italiane che ha registrato un aumento del 60% a fronte di una riduzione degli acquisti al dettaglio di frutta del 13%.

"Le esportazioni non denotano debolezze e il mercato interno comincia ad essere interessante", ha sottolineato Gianni Miotto, responsabile del settore statistica del Centro servizi ortofrutticoli (CSO) di Ferrara in occasione del convegno "Stime di produzione del kiwi 2007/2008", organizzato nella sala congressi di Veronamercato dalla Camera di commercio di Verona, in collaborazione con il comune di Sommacampagna.

I parametri di qualità, stabiliti dall'accordo interprofessionale del kiwi italiano per la campagna 2007/2008, sono di 6,2 gradi brix alla raccolta e di 9,5 gradi brix per la commercializzazione, escluso il prodotto destinato oltremare. Il kiwi non potrà essere commercializzato al dettaglio prima del 6 novembre (10 ottobre per destinazioni oltremare). Per la stagione 2007 in Veneto è prevista una produzione pari a 659.966 quintali, con un incremento del 4%. In tutte le altre regioni invece si prevede un calo complessivo del 15% con punte del 23% in Lazio, del 18% in Emilia Romagna.

La liquidazione all'agricoltore nel 2006/2007 ha avuto una media di 0,46 euro al chilogrammo; 0,51 euro nella stagione 2005/2006. "Il collocamento del prodotto dovrebbe essere più agevole rispetto alla campagna 2006/2007", ha spiegato Miotto, "l'unico dubbio riguarda l'offerta neozelandese. Se fosse confermata in 385.720 tonnellate, potrebbe comportare elevate giacenze di prodotto in avvio di campagna per il kiwi italiano."

La coltivazione di kiwi nel mondo è passata da 70.000 ettari nei primi anni '90 agli attuali 140.000 ettari. In Cina la superficie destinata alla coltivazione di kiwi è di circa 70.000 ettari, ma la maggior parte della produzione cinese è ancora lontana dai parametri qualitativi apprezzati dai consumatori esteri ed orientata soprattutto al fabbisogno interno. La coltivazione del kiwi si differenzia tra la produzione dell'emisfero Nord (periodo di commercializzazione da ottobre a maggio) ed emisfero Sud (periodo di commercializzazione da aprile e novembre).

I Paesi leader nel panorama internazione sono, per l'emisfero Sud, la Nuova Zelanda e il Cile, mentre per quello Nord è l'Italia. La Nuova Zelanda, con 300.000 tonnellate nel 2006, esporta il 90% della produzione, di cui il 60% raggiunge l'Europa e il 30% l'Estremo Oriente (Giappone su tutti). L'export di kiwi coltivato in Cile nel 2006 ha raggiunto quota 140.000 tonnellate (63% in Europa, 10% in Estremo Oriente e 15% in Nord America).

Per quanto riguarda l'emisfero Nord la Francia è accreditata di 60.000 tonnellate (export 30%), la Grecia ha una produzione, in aumento, stimata in 70.000 tonnellate (export 80%) e l'Iran di 100.000 tonnellate (l'esportazione è del 25%, quasi esclusivamente concentrata in Bielorussia).

In Italia la superficie totale destinata al kiwi è di 26.700 ettari concentrati in Lazio (31%), Piemonte (21%), Emilia Romagna (15%), Veneto (13%) e in altre regioni. Nel passaggio dal 2006 al 2007 gli impianti in piena produzione, di età superiore ai 4 anni, sono aumentati complessivamente del 3% su base nazionale. In Piemonte si è registrato un incremento dell'8%, in Veneto del 4% e in Emilia Romagna del 2%.

"Nel prossimo triennio l'offerta è destinata a crescere ulteriormente", ha concluso Miotto, "la crescita sarà particolarmente evidente in Veneto e Piemonte. A livello nazionale le proiezioni indicano una crescita della potenzialità produttiva di 50.000 tonnellate. I paesi di destinazione del kiwi italiano sono passati dai circa 40 nei primi anni ’90 ad oltre 80. I principali mercati di sbocco sono Germania, Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Francia. Il kiwi italiano arriva anche sui mercati extra-Ue (8%), in Nord America (5%) e in Estremo Oriente (2%)".

Fonte: L'Arena