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Concime dagli scarti alimentari

Da una ricerca dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli emerge che è possibile utilizzare gli scarti degli alimenti per produrre concimi. E non solo. La ricerca è stata illustrata da Barbara Nicolaus, nel corso del Congresso Internazionale dell’Ordine Nazionale dei Biologi ad Abano Terme.

"Un esempio per tutti - afferma l’esperta - è il pomodoro. Uno stabilimento di medie dimensioni, che trasforma in una stagione 110.000 quintali di pomodoro fresco, produce - spiega la Nicolaus - circa 2.500 quintali di scarti, rappresentati da bucce e semi (tra l’1,8 e il 2,3%). Il costo totale di smaltimento di questi scarti di lavorazione stagionale è pari a 9.300 - 11.600 euro."

"L’attenzione - aggiunge la ricercatrice - è rivolta non solo ai prodotti alimentari, ma anche al danno ecologico che la produzione dell’alimento comporta. E' possibile utilizzare biomasse in esubero sottraendole allo smaltimento in discarica o alla termodistruzione. L’essiccazione dello scarto, ottenuto dalla lavorazione delle industrie conserviere, costituisce l’approccio più diffuso per produrre concimi."

Fonte: chimica-oggi.it