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Lavoro nero: governo e agricoltori firmano accordo da 140 mln

Firmato l’accordo tra governo e parti sociali del protocollo sull’emersione del lavoro nero e sommerso in agricoltura che completa il percorso iniziato nel 2004 con la firma dell’Avviso comune sul sommerso. "Un importante impulso alla crescita dell’occupazione e alla trasparenza dei rapporti di lavoro per quasi un milione di persone impegnate in agricoltura, dove nel secondo trimestre del 2007 si è registrata una brusca frenata dell’occupazione con una calo del 6,6%", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, in riferimento alla firma a Palazzo Chigi.

Il protocollo sarà tradotto in norme nel disegno di legge Finanziaria per un valore di 140 milioni di euro. Tra gli impegni contenuti nel protocollo figurano una riforma sostanziale della disoccupazione agricola, incentivi alle imprese che dichiarano nuove giornate di lavoro, sgravi contributivi per le imprese che investono in sicurezza, sostegni alla formazione in agricoltura, interventi sulle calamità naturali e compensazione sui finanziamenti comunitari in caso di mancato pagamento dei contributi previdenziali. La sottoscrizione del protocollo attiverà anche le norme contenute nell’accordo del 23 luglio scorso, che prevedono tra l’altro il superamento del divieto di cumulo tra lavoro dipendente e pensione di anzianità in agricoltura.

La firma raggiunta tra governo e organizzazioni agricole è frutto di un grande impegno anche per la Confederazione italiana agricoltori (Cia), che esprime soddisfazione per il lavoro portato avanti fino a ora dal tavolo agricolo. "Oggi, grazie anche alla preziosa collaborazione del ministero delle Politiche agricole, del ministero del Lavoro e degli istituti competenti come l’Inps e l’Inail, si è fatto un passo importante per garantire una maggiore stabilizzazione e lo sviluppo dell’occupazione agricola", fanno sapere dalla Cia, "Il settore primario, con l’accordo raggiunto, ha dato il segnale chiaro e inequivocabile di voler contrastare tutte le forme di lavoro irregolare, rimuovendo le condizioni che ne determinano il ricorso e soprattutto eliminando ogni possibile alibi."

"L’introduzione del complesso delle misure concordate all’interno di quella che finalmente si può dire una riforma della previdenza agricola porterà all’incremento del numero di giornate denunciate e consentirà alle imprese agricole di liberare risorse per investirle in azioni direttamente mirate a rafforzare la competitività del settore, a beneficio dell’economia e della società."

Fonte: ilvelino.it