MIR (Monitoraggio Indipendente dei Residui) ai nastri di partenza
Indipendente è la parola chiave di questo servizio, nel senso che il prelievo dei campioni da analizzare per la verifica dei residui viene affidato a terzi, tecnicamente affidabili, che lo eseguono senza preavviso. I dati delle analisi, realizzate in laboratori accreditati, entrano a far parte di un unico data base di informazioni su tutto il territorio nazionale, divise per coltura e area geografica.
Il vantaggio per gli operatori sta nell’opportunità di accrescere la propria credibilità di fronte al cliente: accettare di sottoporsi volontariamente a un piano di campionamento casuale significa avere fiducia nel proprio prodotto oltre che nella trasparenza e bontà dei processi adottati nelle lavorazioni successive. Un bel biglietto da visita, da spendere anche nelle procedure di certificazione EurepGAP.
Check Fruit, organismo leader per i servizi legati alla qualità alimentare del settore ortofrutticolo, lancia MIR proponendolo come sistema tecnicamente affidabile, efficace ma anche semplice da gestire e a costi contenuti per gli utilizzatori.
Dal punto di vista tecnico, il primo elemento su cui contare – spiega Alessandro Fornari, responsabile del progetto - è la competenza del personale, in grado di stabilire il piano dei controlli in modo preciso e mirato, individuando i parametri da
analizzare, la significatività dei campioni, la correttezza del prelievo e lo spettro di analisi stabilito per specie sulla base di una valutazione preventiva del rischio. Il piano viene periodicamente aggiornato in funzione dei risultati. Altro elemento importante è l’affidabilità dei laboratori di analisi, scelti tra quelli accreditati ISO 19025 e sottoposti a controlli periodici.
L'estensione a una vasta platea di operatori consente la creazione di un database nazionale, con accesso riservato, costantemente aggiornato, dove è possibile prendere visione dei report di analisi, redatti in diverse lingue. MIR presenta anche vantaggi di tipo organizzativo. Per ogni categoria di impresa sono previste diverse possibili modalità di partecipazione al Piano.
Il livello 1, che si rivolge alla produzione, prevede il 35% delle aziende registrate campionate ogni anno, e, per ogni specie, minimo 10% delle aziende registrate campionate ogni anno. Ma è possibile un'adesione personalizzata - sottolinea Fornari - in funzione delle proprie esigenze, arrivando anche ad affidare al MIR la completa gestione del proprio piano di auto-controllo aziendale, con evidenti vantaggi organizzativi ed una maggiore affidabilità per i terzi.
Per il livello 2, ossia le imprese di condizionamento o trasformazione: è contemplata 1 analisi per specie e per anno fino a 5.000 Tons di prodotto lavorato; per ogni organizzazione, una analisi aggiuntiva per specie ogni 2.000 Tons. di prodotto oltre 5.000 tons di prodotto commercializzato. Mentre per il livello 3, quello della grande distribuzione, si prevede un'attività da concordare singolarmente.
A supporto di questa architettura, c'è la competenza e l’affidabilità di un comitato tecnico scientifico paritario e insieme indipendente, che coinvolge sia le rappresentanze delle imprese sia quelle degli esperti, di provenienza universitaria, sia
degli utenti – enti pubblici e consumatori – in grado di seguire tutti gli step e di provvedere a modifiche e aggiornamenti in corso d'opera. Il tutto mantenendo sott'occhio l’obiettivo finale, quello di ridurre i rischi per il consumatore e di
valorizzare la produzione ortofrutticola nazionale.