Parma: effetti dei cambiamenti climatici sul bacino del Po
Secondo l'APAT (Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici) l’acqua del Po sta diminuendo: con l’avanzare degli effetti del cambiamento climatico e della domanda di risorsa idrica il suo corso rischia di arrestarsi, neiperiodi più critici, anche a 100 chilometri di distanza dalla foce, nel Ferrarese, dove l’acqua dolce potrebbe talvolta lasciare il posto a quella salata che risale dall’Adriatico.
La portata del più grande fiume italiano è scesa del 20-25% nello scorso trentennio: su ogni dieci litri di acqua che arrivavano in precedenza alla foce del Po, mancano oggi all’appello più di due litri. Per esperti e scienziati questo trendè destinato a peggiorare.
Dal Po si prelevano due miliardi e mezzo di metri cubi di acqua all’anno, di cui oltre il 73% destinati all’agricoltura. Nei periodi di magra le portate possono scendere sino a 180 metri cubi d’acqua al secondo, che non bastano nemmeno per raffreddare gli impianti di Porto Tolle, una delle maggiori centrali elettriche del Paese.
I settori con maggiore sete d’acqua sono l’industria e l’agricoltura: soprattutto per quest’ultima attività si dovranno adottare tecnologie più innovative e abbandonare progressivamente colture che richiedono molta acqua (quali riso, mais e kiwi).
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