Il WTO accoglie l′intervento statunitense nella disputa tariffaria tra UE e America Latina
Gli Stati Uniti sono del parere che il dazio europeo di 176euro/ton, imposto sulle importazioni di banane dall'America Latina, ha danneggiato le esportazioni da parte dei principali paesi produttori come Ecuador, Honduras, Panama e Nicaragua. Già a marzo il WTO aveva ricevuto protesta formale contro Bruxelles daparte dell'Ecuador, il maggiore esportatore di banane sul mercatoeuropeo. La tariffa attualmente in vigore fu definita nel 2001, dopo unaprecedente e vittoriosa protesta da parte di Ecuador, Guatemala,Honduras, Messico e Stati Uniti.
Dal canto suo, l'UE si è limitata a definire "infelice" l'intervento degli Stati Uniti nella questione, considerandolo più che altro una mossa politica a favore delle multinazionali del settore. Tre dei maggiori produttori al mondo di banane, con piantagioni in America Latina, hanno infatti sede negli States (Chiquita, Del Monte e Dole).
Secondo i dati UE, le banane latinoamericane rappresentano i quattro quinti delle importazioni di questo prodotto sul mercato europeo. Il resto proviene dai paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico, praticamente le ex-colonie europee), nell'ambito di accordi bilaterali con l'UE, accordi che per ora prevedono il libero accesso (senza dazi doganali) per una quota pari a 775.000 tonnellate di banane.
Da qualche mese, infine, a gettare ulteriore benzina sul fuoco di questa interminabile "guerra delle banane", fonti interne all'Unione europea parlano di indagini in corso su un presunto cartello sui prezzi delle banane che sarebbe stato ordito per cinque anni dalle tre maggiori multinazionali del settore, di comune accordo anche con la compagnia ecuadoriana Boboa e con quella irlandese Fyffes.
Fonte: Eubusiness.com