Inea: primi risultati del commercio agroalimentare italiano nel 2006
Il totale delle esportazioni agroalimentari italiane per il 2006 ha raggiunto un valore totale di 22.419,20 miliardi di euro. Tra i primi cinque comparti di esportazione, la frutta fresca ha rappresentato l'8,3% di tutte le esportazioni, per un controvalore di 1.866,80 miliardi di euro, con una crescita del 6,7% rispetto al 2005.
Ai primi posti nella classifica del saldo normalizzato, cioè del rapporto espresso in percentuale tra saldo import/export e volume di commercio, si trova l'aggregato dell’ortofrutta fresca, con un saldo normalizzato positivo pari a quasi il 50%, in miglioramento rispetto al 2005 (era al 47%), grazie ad un aumento del valore delle esportazioni legato soprattutto ad un incremento dei prezzi (+9,5%).
Gli scambi agroalimentari con l’estero dell’Italia sono caratterizzati dalla particolare incidenza di quattro regioni del Nord Italia, l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte e il Veneto. Esse coprono il 59,5% delle esportazioni ed il 61,6% delle importazioni.
Le variazioni più accentuate per le esportazioni nel periodo 2005-2006 riguardano la Calabria (+28%), la Valle d’Aosta(+20%) e la Basilicata (+18%); per le importazioni, invece, per due regioni del Sud si verifica una crescita più marcata, pari al 41% per la Basilicata e al 34% per la Sardegna, a fronte di una riduzione del 22% per la Valle d’Aosta.
L’area del Sud Italia conferma la propria specializzazione in beni del comparto primario in quanto il loro peso sulle esportazioni agroalimentari regionali assume percentuali pari, ad esempio, al 56% per la Puglia e al 51% per laBasilicata. Per gli scambi afferenti all’industria alimentare, al contrario, risultano più incidenti le regioni del Nord: Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia raggiungono oltre il 90% di incidenza delle esportazioni di prodotto trasformato sul relativo flusso totale diretto verso l’estero.
Clicca qui per il documento dell'Inea (in formato .pdf).