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In testa alla classifica, rincari su alcuni prodotti agricoli e alimentari

Palermo: inflazione oltre la media nazionale

Palermo sembra diventata la capitale dell'inflazione. In città i prezzi corrono più che nel resto d'Italia e l'inflazione registra aumenti superiori alla media nazionale. Se tra maggio 2006 e maggio 2007 in Italia i prezzi sono cresciuti dell'1,5 per cento, a Palermo si è arrivati al 2,2, con particolari rincari per alcuni prodotti agricoli e alimentari.

Così capita che un chilo di pomodori, che l'agricoltore vende a 0,40 centesimi (il prezzo battuto nel più grande mercato siciliano, quello di Vittoria), al consumatore arrivi a costare non meno di un euro nei mercati rionali palermitani, 1,80 se ci si rivolge ai tanti fruttivendoli della città.

Per i produttori la colpa è dei commercianti. Per questi ultimi invece, sono i costi di gestione che portano i prezzi alle stelle. Di certo c´è che mancano i controlli su una filiera troppo lunga. Le patate, per esempio, sono aumentate del 14,3 per cento: un chilo costa oggi in media 1,20 euro, lo scorso anno appena un euro.

"Questo aumento dei prezzi è inspiegabile - attacca Carmelo Gurrieri, presidente della Cia, la confederazione degli agricoltori - visto che non c'è stata alcuna diminuzione della produzione e nei grandi mercati ortofrutticoli i prezzi sono sempre più bassi."

"Registriamo rincari tra i prezzi al produttore e quelli al consumatore anche del 300% - aggiunge Aldo Mattia, direttore della Coldiretti - Occorre controllare tutta la filiera. La Regione ha istituto nel 2005 un osservatorio sui prezzi. Peccato non si sia mai riunito."

I prodotti di stagione sono quelli più a rischio aumenti, come per esempio le albicocche, quotate 1,10 euro/kg al mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Palermo e poi offerte al dettaglio per prezzi compresi tra 2-2,80 euro/kg.

Fonte: L'Espresso