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Di Giambattista Pepi

Syngenta presenta in anteprima in Sicilia un protocollo per l’orticoltura che integra agrofarmaci, genetica e insetti ausiliari

Un protocollo per la produzione di ortaggi a lotta integrata, che mette insieme gli agrofarmaci più moderni e una genetica innovativa a programmi di difesa basati sull’uso di insetti utili. E’ questo, in sintesi, il prezioso contenuto di Synergie Syngenta, il progetto "firmato" da Syngenta, la società multinazionale leader nell’agro-business, per l’orticoltura di qualità.
 
Presentato giovedì scorso dal management di Syngenta Crop Protection e Syngenta Bioline nella suggestiva cornice di Villa Criscione a Marina di Ragusa (provincia di Ragusa), con il coordinamento di Claudia Traverso, Crop manager orticole di Syngenta Crop Protection, il protocollo integra in un’unica piattaforma il "know how" di Syngenta Crop Protection, Syngenta Seeds Italia e Syngenta Bioline.


Una splendida immagine di Villa Criscione a Marina di Ragusa, location scelta da Syngenta per presentare il progetto Synergie Syngenta

E’ stato messo a punto dopo un anno di sperimentazioni e di confronto serrato tra i ricercatori ed i tecnici di Syngenta ed un gruppo di imprenditori agricoli della provincia di Ragusa, coinvolti nel progetto, specializzati nella produzione di pomodoro in ambiente protetto.
 
La novità della proposta consiste nell’approccio metodologico e colturale differente rispetto al passato nella produzione di ortaggi di qualità a basso impatto ambientale perché, per la prima volta, viene offerto agli agricoltori uno strumento che integra, in un’unica piattaforma, tre diverse modalità e tecnologie di intervento per la protezione delle piante da orto. Un sistema che coniuga la qualità delle sementi e l’efficacia degli agrofarmaci, con il controllo biologico degli insetti parassiti mediante organismi utili, con l’obiettivo di ottenere, secondo un programma integrato, i migliori raccolti in linea con le esigenze del mercato in termini di qualità e sicurezza degli alimenti.

L’offerta di insetti ausiliari per la lotta biologica
"La novità più importante è senza dubbio l’offerta di insetti ausiliari da parte di Syngenta Bioline - società che opera con successo da venti anni nel settore della difesa integrata - grazie ai quali è possibile tenere sotto controllo molti insetti dannosi e, quindi, ridurre notevolmente l’uso di insetticidi tradizionali", dice Luigi Radaelli (nella foto a sinistra), amministratore delegato di Syngenta Crop Protection e Syngenta Seeds Italia, aprendo la serie degli interventi programmati.

E’ appena il caso di ricordare, a scanso di equivoci, che la lotta biologica con il ricorso agli insetti antagonisti per il controllo degli insetti nocivi non è nuova. La novità, piuttosto, sta nell’ampia gamma di insetti ausiliari offerta da Syngenta Bioline, alcuni dei quali, per altro, in esclusiva, nelle modalità di impiego, ma soprattutto nella sinergia che si stabilizza tra la lotta biologica, i principi attivi contenuti negli agro-farmaci e le varietà di piante da coltivare, frutto della ricerca genetica, con resistenze accentuate a determinate malattie e un miglioramento generale delle caratteristiche agronomiche e merceologiche.

Insetti utili, agrofarmaci e buone pratiche: un mix efficace
"Se utilizzati assieme alle corrette pratiche agronomiche, all’uso di agrofarmaci compatibili e seguendo i consigli tecnici di personale esperto", aggiunge Radaelli "possono portare ad ottenere raccolti di qualità, con un basso numero di residui e corrispondenti alle richieste più stringenti della GDO".


Esemplare di Macrolophus caliginus, un miride predatore che attacca la mosca bianca Trialeurodes sp, nello stadio di farfalla

La scelta della Sicilia come "laboratorio" naturale per la sperimentazione di questo protocollo è dovuta al fatto che la regione insulare produce, assieme a Campania e Lazio, il 75% del pomodoro da ambiente protetto, oltre all’esistenza nell’area a Sud-est dell’isola (provincia di Ragusa e in parte di Siracusa) della più grande superficie in Europa investita ad agricoltura intensiva, altamente specializzata nella produzione di ortaggi da ambiente protetto, con 7.000 ettari di apprestamenti protetti (serre, tunnel e campane), 6.000 imprese, 4,5 milioni di quintali di ortaggi e un valore alla produzione di 500-600 milioni di euro.
 
I nuovi alleati dell’agricoltore moderno: gli insetti ausiliari
Molto interesse tra agronomi, distributori di mezzi tecnici ed imprenditori orticoli ha destato l’intervento di Sergio Ruffo, business manager Italia di Syngenta Bioline, che ha posto con enfasi l’accento sui nuovi protagonisti della lotta integrata che stanno per entrare nella scena produttiva, ovvero gli insetti antagonisti dei principali parassiti e insetti dannosi del pomodoro (nematodi, mosca bianca, lepidotteri, acari, eriofidi, tripidi, afidi), che realizzano in tal modo un controllo biologico.


L'Amblyseius cucumeris

Come, ad esempio, l’Amblyseius cucumeris, acaro fitoseide efficace contro le uova e le larve dei giovani di tripidi; oppure l’Amblyseius andersoni, acaro fitoseide efficace contro le forme adulte e le uova degli acari e degli eriofidi o l’Eretmocerus eremicus, un imenottero afelinide che contiene gli attacchi di mosca bianca e l’Amblyseius montdorensis, acaro che controlla le forme giovanili di tripidi e mosca bianca.


L'Amblyseius andersoni


L'Eretmocerus eremicus


L'Amblyseius montdorensis al momento di essere rilasciato all'interno della serra e, in azione, in basso a sinistra nella foto.

Renzo Lazzarin, product manager di Syngenta Seeds, ha ricordato il ruolo svolto dalla genetica nella produzione di varietà innovative di piante e portainnesti che diano risultati sempre più tangibili dal punto di vista della qualità e della resistenza a certe malattie. "Questo sistema di difesa integrata in ambiente protetto coniuga la tradizione con l’innovazione", ha concluso tra gli applausi del pubblico.

Sistema di difesa integrato per produrre pomodori, peperoni e zucchina
Paolo Cestara, technical crop manager di Syngenta Crop Protection, ha esordito illustrando la tesi della sostenibilità economica di questo processo produttivo, perché "dà reddito all’agricoltore e tutela l’ambiente in quanto riduce all’essenziale il ricorso agli agrofarmaci".

"Le conoscenze di Syngenta nella difesa dei prodotti con l’uso equilibrato e accorto di agrofarmaci ed insetti utili, contribuiscono a far lievitare la qualità dei prodotti e, dunque, creano reddito", aggiunge Cestara. "Siamo in grado di proporre un sistema di difesa integrata per la produzione di ortaggi in ambiente protetto e, tra questi, del pomodoro, del peperone e dello zucchino".


Sergio Ruffo, business manager Italia di Syngenta Bioline, esegue con alcuni collaboratori il monitoraggio degli insetti utili in una serra in provincia di Ragusa.
 
Aggressioni e agrofarmaci ridotti del 50% con gli insetti ausiliari
I risultati ottenuti nella difesa dai principali parassiti sono giudicati "interessanti" da Syngenta e dagli imprenditori agricoli coinvolti nel progetto. "Nelle prove effettuate - conferma Cestara - abbiamo constatato che le aggressioni alle colture e i residui di agrofarmaci si sono sensibilmente ridotti. Questo significa ancor meno residui di sostanze chimiche sulle piante e sui frutti".

Il protocollo può debuttare in Sicilia nella campagna 2010/11
"Il protocollo potrà essere applicato in concreto fin dalla nuova campagna di produzione di pomodoro", annuncia con soddisfazione Ruffo avvertendo, però, che l’impresa "deve condividere l’approccio del protocollo di produzione integrata". E, a questo proposito, ha raccomandato vivamente gli agricoltori disposti ad utilizzare il protocollo "Synergie Syngenta", di adottare scrupolosamente determinati accorgimenti.

Le avvertenze per gli agricoltori
"Questi accorgimenti sono in qualche misura necessari perché il protocollo di produzione a lotta integrata possa funzionare in maniera ottimale", spiega Ruffo. "Anzitutto - dice il manager - occorre conoscere cosa si è fatto durante la campagna agraria precedente a quella nella quale si impiegherà il nuovo protocollo in termini di tipo di colture, pre-trattamenti, fitofarmaci utilizzati, e così via", dice Ruffo.

"Occorre, inoltre, stabilire a priori un accordo con il vivaista sull’eventuale trattamento pre-trapianto della pianta". Un’altra avvertenza per i produttori è il mantenimento dell’igiene nell’impianto e nelle attrezzature di distribuzione, il controllo delle temperature e dell’umidità, fattori che giocano un ruolo importante per rendere attivi e, dunque, efficaci, gli insetti utili e, infine, la formazione del tecnico e dell’agricoltore.

Contatti:
Sergio Ruffo
Business manager Italia Syngenta Bioline
Cell.: (+39) 335 7179736
E-mail: sergio.ruffo@syngenta.com
Web: www.syngenta.it
Data di pubblicazione: