Nevicate copiose in montagna e abbondanti piogge in pianura: grande preoccupazione per l'agricoltura in diverse zone del nord d'Italia. "Il rischio è causato da gelate che potrebbero avvenire nelle prossime notti" afferma Lorenzo Catellani, presidente di CIA Reggio Emilia, che fa il punto della situazione dopo la pesante ondata di maltempo che ha investito in queste ore il territorio emiliano romagnolo.
"L'intera fascia appenninica emiliana - entra nel dettaglio Catellani - è sotto una intensa precipitazione nevosa che ha causato la rottura di numerosi rami. La neve è infatti molto pesante e tanti alberi, già in fase vegetativa, non hanno retto al peso della coltre. Gravi sono i problemi inoltre nelle campagne per le orticole. In pianura piogge si stanno verificando quantitativamente elevate, ma fino a ora non si registrano particolari danni".
Lorenzo Catellani, presidente di CIA Reggio Emilia
"Oltre alle precipitazioni - rimarca Catellani - a preoccupare ora sono le prossime notti: esiste infatti il pesante rischio che la neve possa portare gelate notturne che sarebbero un disastro per la frutticoltura e la viticoltura del territorio regionale, in una fase già avanzata visto che siamo nella seconda parte di aprile. Basti pensare che già nelle scorse notti, le minime hanno raggiunto i 2 gradi nelle campagne in pianura e causato non poche preoccupazioni agli imprenditori agricoli".
Il crollo delle temperature notturne "è micidiale per germogli e fiori, specialmente dopo un periodo in cui le temperature diurne praticamente estive hanno portato alla germogliamento. Questo colpo di coda dell'inverno rischia di creare danni davvero ingenti".
L'agricoltura paga pesantemente "gli effetti dei cambiamenti climatici che portano periodi di grande siccità, precipitazioni concentrate in periodi ristretti e crolli delle temperature 'fuori stagione'. In particolare, il mese di aprile è ancora una volta un periodo molto delicato per il settore che, negli ultimi 5 anni, ha visto un preoccupante susseguirsi di nevicate e gelate notturne proprio quando le piante stanno germogliando".
"Purtroppo l'agricoltura è il settore che risente e risentirà maggiormente del meteo impazzito ma gli interventi strutturali contro il gelo (come reti o ventole) sono solo parzialmente efficaci e non tutti i Comuni ne autorizzano l'utilizzo: servono strumenti che possano aiutare le imprese ad andare avanti nelle avversità" conclude Catellani.