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In Puglia, Basilicata e Calabria

La carenza di precipitazioni è motivo di preoccupazione per gli operatori

Dopo le prime giornate di caldo anomalo e il prematuro campanello di allarme per un potenziale rischio siccità, tecnici e agricoltori non nascondono la loro preoccupazione, in particolare per quanto concerne lo stato di salute delle specie fruttifere. L'assenza prolungata di precipitazioni e l'andamento climatico del tutto mite e soleggiato per buona parte del periodo invernale e primaverile torna a porre sotto i riflettori il fabbisogno di acqua nei campi.

Mandorleto con cotico erboso sofferente

Al Sud Italia è caduta pochissima pioggia, tra gennaio e marzo. La Puglia è la regione d'Italia dove piove meno, con una media annua di 641 mm e uno spreco di acqua piovana vicino al 90%, visto che non la si raccoglie in alcun modo. L'utilizzo di acqua idropotabile a scopi agricoli non è dunque più così scontato come lo era in passato e l'avvicinarsi della stagione calda amplifica timori su possibili danni e perdite di raccolti, dopo sacrifici e investimenti da parte degli agricoltori.

"Dobbiamo considerare che la maggior parte delle coltivazioni localizzate tra Basilicata, Calabria e Puglia, soprattutto nelle aree pianeggianti dove si fa agricoltura intensiva, sono dotate di un impianto di fertirrigazione e, dunque, non condotte in aridocoltura (o coltivazione in asciutta), come invece è frequente in Sicilia – precisa l'agronomo Vito Vitelli - Pertanto, una carenza o addirittura una completa assenza di acqua in fasi fenologiche importanti potrebbero determinare ripercussioni drammatiche sui raccolti, per queste produzioni, poiché sono impianti moderni progettati e abituati a ricevere acqua tramite erogatori. È dunque sempre più frequente che si registrino problematiche in termini di qualità, quantità, pezzatura, che potrebbero ripresentarsi anche nelle annate future, proprio a causa del prolungato stress idrico e quindi di una non ideale differenziazione delle gemme. Una situazione che speriamo di poter scongiurare".

Carenza idrica: ingiallimento e successiva defogliazione in un agrumeto, con aumento della salinità delle acque.

Per molti frutteti, i mesi di aprile/maggio e giugno sono tra quelli più energivori sul fronte del fabbisogno irriguo, essendo quelli in cui si assiste alle fasi fenologiche cruciali: risveglio vegetativo, formazione di nuovi germogli, fioritura, frutticini e loro successivo ingrossamento. Inoltre, i cambiamenti climatici ci stanno ormai abituando a un innalzamento record delle temperature nei mesi di luglio e agosto.

Vitelli suggerisce alcuni consigli per migliorare l'efficienza irrigua e limitare ripercussioni da stress per insufficienza d'acqua, quali ad esempio riformare o rivedere i sistemi di irrigazione; favorire l'accumulo di sostanza organica nel terreno, essendo consapevoli della sua grande capacita di trattenere l'acqua; creare un cotico erboso spontaneo che consenta il passaggio di acqua senza creare erosione; utilizzare portainnesti che siano più tolleranti nei terreni argillosi o salmastri; adottare tecniche di potatura che permettano di ottimizzare l'attività della pianta, lavorare in superficie il terreno con piccoli attrezzi, in modo da favorire la chiusura delle fessurazioni provocate dalla disidratazione; utilizzare delle sostante anti riflettenti che proteggano la pianta dall'eccesso di temperatura e, quindi, dalla maggiore traspirazione.

Cascola limoni

Dai limoneti di Rocca Imperiale, alcuni produttori testimoniano: "Nelle ultime ore, abbiamo avuto massime che hanno sfiorato i 28 °C. Temperature così alte (e siamo solo ad aprile!) aumentano il rischio di asciugatura dei frutti, ma ciò che stiamo riscontrano è soprattutto una precoce e crescente caduta del limone Primofiore. Le irrigazioni di soccorso, ormai avviate da circa un mese, potrebbero spesso non bastare, specie se ci si ritrova in una zona poco servita da reti efficienti. Purtroppo, le turnazioni irrigue sono molto lunghe: bisogna attendere fino a 7-8 giorni per avere massimo 2 ore disponibili per irrigare i nostri limoneti. La siccità quest'anno potrebbe rappresentare un rischio elevato. Nelle ultime ore, una riduzione termica, con piogge e vento, sta lievemente interessando i nostri areali. Speriamo che ci porti qualche beneficio".