Amara sorpresa, nei giorni scorsi, per un consumatore, che è anche un addetto del settore ortofrutticolo. Venerdì 8 maggio 2020 si è recato in un supermercato italiano, di grandi superficie, situato in Emilia Romagna e ha acquistato una confezione da 1 kg di fragole.
"Fragole italiane, come ho letto in etichetta - afferma l'acquirente - e che avevano un ottimo aspetto. Buonissimo anche il profumo. Non avevo spazio in frigorifero, per cui le ho lasciate a temperatura ambiente, così come erano a temperatura ambiente pure nel supermercato. Lo scontrino ha come orario le 16, per cui sarò arrivato a casa alle 16,30. L'idea, comunque, era quelle di consumarle a colazione e a pranzo di sabato 9 maggio. Ma non è stato possibile".
Tutte le fragole avevano segni di attacco di botrite. Sono state raccolte il 5 maggio al Sud Italia.
Infatti la mattina del 9 maggio, recandomi in cucina, ha avuto l'amara sorpresa. "Si sentiva un intenso odore di fragole ma, appena viste, mi sono accorto che erano ammuffite, dopo appena 16 ore dall'acquisto. E dire che non erano costate poco: ben 5,98 euro/kg. Onestamente mi aspettavo di meglio: le ho dovute buttare tutte, rimettendoci i soldi".
Su migliaia e migliaia di confezioni può capitare, e abbiamo cercato di capire perché è accaduto. Dall'etichetta siamo risaliti alla OP che le commercializza e il responsabile ci ha così risposto: "Dal lotto si evince che le fragole sono state confezionate mercoledì 6 maggio, quindi raccolte il 5 maggio, nel sud d'Italia. Nel punto vendita sono rimaste due giorni a temperatura ambiente, più un'altra notte a casa del consumatore. Senza catena del freddo, purtroppo, possono esplodere le muffe, così come in effetti è successo".
Il responsabile aggiunge altri due particolari: "Raccomandiamo ai nostri produttori di effettuare pochi trattamenti e difatti queste fragole probabilmente non ne hanno ricevuti, contro la botrite, oppure la difesa è stata effettuata molto tempo addietro. Poi ci sono state alte temperature nella zona di produzione, con umidità relativa elevata, condizioni che favoriscono i marciumi".
"Di certo - conclude il responsabile - dobbiamo vigilare di più fin dalla produzione e, allo stesso modo, i punti vendita devono trattare meglio la merce e collocare in cella l'invenduto. Il pesce, la carne, i latticini sono nel banco frigo, hanno la propria catena del freddo fino all'acquisto: perché un frutto delicato come la fragola non dovrebbe averlo?"