Claudio Mazzini (Coop Italia): non basta mettere un bollino su un prodotto per creare una marca
Una fiducia che è stata troppo spesso tradita, secondo Mazzini: "C'è un effettivo problema di qualità percepita. Il consumatore non si fida in generale e non si fida neppure di noi, in quanto percepisce nette oscillazioni in termini di gusto nei prodotti ortofrutticoli. Se continueremo a selezionare i prodotti solo in termini di forma, consistenza e shelf-life, continueremo a sbagliare. Dobbiamo (ri)metterci nell'ottica del gradimento del consumatore finale".
In questa strategia, appare vincente non soltanto la scelta di nuovi parametri qualitativi nella selezione dei prodotti, ma anche una corretta scelta varietale. Un caso positivo è quello degli agrumi, segmento dove le nuove varietà di Tarocco recentemente inserite in produzione stanno confermando il proprio valore. Mazzini riferisce: "Sugli agrumi, cresciamo a valore anche quest'anno e stiamo vendendo arance Tarocco perfino a maggio!". Diverso il caso di altre referenze. Il responsabile commerciale Freschissimi di Coop Italia segnala la delusione dei consumatori su tutta la frutta estiva (tranne alcune eccezioni, come le albicocche), su tutti i pomodori (tranne casi a parte), e addirittura sulle mele!
"Il valore dei prodotti va creato non alzando i listini, bensì alzando la qualità!", sottolinea Claudio Mazzini.
In merito alla fiera Macfrut, Mazzini commenta: "Va riconosciuto alla Presidenza di Cesena Fiera lo straordinario risultato raggiunto nell'opera di rilancio della manifestazione. Ritengo però che il modello vada ripensato, se vogliamo fare un salto di livello. Un conto organizzare una fiera di rilevanza nazionale, che sia di riferimento in Italia, altro conto se vogliamo giocare una partita alla pari con Berlino o Madrid".