L'allarme: il 2 maggio l'Europa decide sulla PAC e l'Italia non esiste
"Stanno decidendo la nuova PAC e noi Italiani siamo senza rappresentante governativo - ha detto Caselli - La situazione è drammatica. Noi come Regione ci stiamo muovendo non in solitaria, ma come rete di Regioni, che però si sentono sole. Sappiamo che Paolo De Castro è in prima linea, ma non è un esponente del Governo italiano".
L'assessore è entrata nel merito della questione. "Siamo preoccupati per la prossima PAC, perché si rischia una decurtazione dei fondi per un 15-30% in meno. Se si giungesse a un -30%, sarebbe catastrofico, ma già un taglio del 15% sarebbe una brutta botta. Nel dettaglio, al bilancio UE mancano 25 miliardi di euro: 12 a causa della Brexit, 13 a causa di sopraggiunte politiche comunitarie. La preoccupazione è che parte di questi 25 miliardi vengano prelevati dal budget destinato all'agricoltura".
Già un calo del 15% sarebbe devastante, secondo Caselli. La soluzione sarebbe che ogni Stato membro aumentasse la quota di PIL da mettere nel calderone europeo, passando dall'1% all'1,1%. La Germania avrebbe già espresso la propria disponibilità, ma altre nazioni hanno dato parere negativo. Sono giorni convulsi, quindi, ma l'Italia è assente non solo perché senza Governo, ma anche perché il precedente ministro ha deciso di piantare "baracca e burattini" e dimettersi per pensare al proprio partito.
"In definitiva - ha concluso Caselli - la Brexit rischiano di pagarla gli agricoltori. Sia direttamente perché potrebbe diminuire il budget per gli investimenti, sia per qualche problema nell'export".