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Una nuova omologazione, di tipo europeo, per i nuovi trattori agricoli. Ma c'e' confusione

Mother Regulation: quando l'Europa detta legge ma senza criterio territoriale

L'Italia non ha le strade, e neppure l'agricoltura di Paesi Bassi, Germania o Francia. Il Mother Regulation, in vigore dal primo gennaio 2018, può essere adatto a nazioni come quelle appena citate, ma non in tutto e per tutto per la complicata realtà italiana. Si tratta di una nuova omologazione valida per i trattori nuovi e che riguarda alcuni aspetti tipo impianti frenanti, sicurezza funzionale, sterzo, ganci traino, masse massime a carico, masse rimorchiabili, dimensioni e velocità massime.



"C'è comunque molta confusione - afferma Aproniano Tassinari, presidente Uncai che raggruppa i contoterzisti - e le idee non sono ancora ben chiare. Credo che il Ministero italiano dovrebbe ottenere quanto meno una riflessione su questo regolamento. Non si tratta di una proroga, ma della sostanza. Il nord e il sud d'Europa, su tanti aspetti, non hanno nulla da spartire. E le leggi devono tener conto delle differenze".

Un esempio pratico di come il regolamento può penalizzare agricoltori e contoterzisti, come spiega il presidente, è il seguente. Con la Mother Regulation (MR) aumentano le masse massime ammissibili a pieno carico e per asse. In virtù della maggiore sicurezza garantita dai sistemi di frenatura, sterzo, sospensioni, ganci, la nuova omologazione porta la massima massa a carico da 14 a 18t per i mezzi a 2 assi, da 20 a 24t per quelli a 3 assi e a 32t per i veicoli a 4 assi.



"In caso di accoppiata rimorchio e trattore - dice Tassinari - le maggiori masse a carico consentite valgono solo se entrambi i mezzi sono omologati secondo le nuove norme. Quindi, se uno dei due non è MR, perché vecchio oppure perché si tratta di un rimorchio nuovo ma con omologazione nazionale e non europea, i limiti di massa sono quelli inferiori, perciò l'operatore non può sfruttare appieno le potenzialità per cui ha acquistato il mezzo".