Orticole: a breve inizia la nuova campagna 2017
Dagli elementi che abbiamo raccolto, è emerso che il bilancio sulla stagione delle orticole fino a questo momento non può dirsi positivo, perché la campagna invernale ha sofferto delle gelate, con scarse rese produttive a causa del freddo, mentre durante la primavera e l'estate si sono verificati prezzi bassi e fitopatologie in aumento: virosi e Tuta absoluta in primis.
Le referenze che hanno registrato le migliori performance commerciali sono state: il ciliegino e il datterino. Sono invece andati male tutti i pomodori insalatari: tondo liscio, ovetto, ecc.
Male lo zucchino per i motivi di cui sopra e i peperoni, rimasti invenduti a fine campagna. Meglio per la melanzana, che ha tenuto in termini di qualità e prezzo (cfr. FreshPlaza del 06/07/2017).
Quest'estate, in generale, l'andamento è stato regolare, con prezzi in linea con la stagione, cioè medio bassi; mentre le previsioni sembrano più positive per l'inverno e la primavera prossima. Un ruolo importante lo sta tuttora giocando l'effetto del grande caldo e la carenza idrica che potrebbero incidere su volumi e qualità. Chi dipende esclusivamente dai pozzi, potrebbe riscontrare qualche problema di approvvigionamento, ma la maggior parte dei produttori di orticole, specie nel ragusano, si sono attrezzati con invasi artificiali. Del resto, in queste zone, la campagna produttiva non si ferma mai veramente e la carenza idrica in Sicilia è strutturale, per cui il mondo agricolo si è attrezzato da tempo per reagire al peggio.
Attualmente l'incontro domanda/offerta risente di prezzi non ben definiti e comunque bassi. Le previsioni, però, vedono per il mese appena iniziato (settembre 2017) una leggera ripresa.
Le orticole siciliane si misurano storicamente con la concorrenza spagnola, ma negli ultimi anni emergono nuovi competitor, come i Paesi Bassi che seguono a ruota la stagionalità iberica. Cosa diversa sono le dinamiche della concorrenza sleale, che attengono ad altro genere di analisi.
La migliore difesa dalla concorrenza resta la qualità produttiva: in tal senso, la Sicilia ritiene di avere tutte le carte in regola. Serve però concentrare l'offerta e puntare proprio sulle peculiarità del territorio.