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Addio ai voucher: le reazioni del mondo agricolo

"La fretta di risolvere il problema referendario ha fatto eliminare uno strumento importante per il lavoro occasionale agricolo come i voucher, senza aver trovato prima valide alternative ad esso, mettendo in estrema difficoltà le aziende agricole e levando una valvola di sfogo alla disoccupazione delle categorie deboli come giovani, pensionati, cassa integrati e disoccupati". E' questo il commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi alla decisione del Consiglio dei ministri di eliminare per decreto lo strumento dei voucher, senza eccezioni.

"In quattro anni (dal 2011 al 2015), l'uso in agricoltura dei voucher - osserva Guidi - è rimasto stabile, anzi in leggera diminuzione passando da quasi 2 milioni a meno di 1.900.000. Non riusciamo a comprendere perché si sia eliminato, anche per le aziende agricole, uno strumento nato per esse, che lo hanno sperimentato per primo e che non ne hanno abusato".

"Abbiamo chiarito in più occasioni – conclude il presidente di Confagricoltura – che i buoni lavoro in agricoltura erano impiegati per legge solo per pensionati, giovani studenti, cassa integrati e percettori di integrazione a reddito, in attività stagionali come raccolte e vendemmia. Parliamo quindi di prestazioni meramente occasionali e accessorie da svolgere nei momenti di maggiore necessità che non penalizzano assolutamente il lavoro agricolo subordinato, che non poteva essere retribuito con i voucher. Grazie a questo strumento i giovani ed i pensionati hanno arrotondato ed i cassa integrati ed i disoccupati usufruito di una piccola fonte di reddito nei momenti di difficoltà. Oltre tutto si mettono in crisi le aziende agricole in un momento in cui c'è la maggiore necessità di lavoratori occasionali e che avevano già programmato di poter usufruire dei voucher".



Coldiretti: ora strumento ad hoc per l'agricoltura
Con la cancellazione dei voucher perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il proprio reddito 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura ne sono gli unici possibili beneficiari. E' quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare la cancellazione totale dei buoni lavoro, sottolinea il rischio di favorire il sommerso.

"Occorre individuare immediatamente uno strumento ad hoc che sostituisca i voucher e che tenga conto delle specifiche caratteristiche di stagionalità dell'agricoltura come avviene in tutti Paesi dell'Unione Europea. L'agricoltura nell'attività di preparazione dei terreni, di semine e trapianto di raccolta di ortaggi, frutta e uva è condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili ed ha bisogno – sottolinea la Coldiretti - di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche".

Bisognava aspettare il referendum
"Eliminare totalmente i voucher è una decisione non condivisibile e molto deludente. A questo punto sarebbe stato preferibile mantenere l'attuale disciplina, lasciando ai cittadini la libertà e il buon senso di decidere - attraverso il referendum- il mantenimento di uno strumento che ha permesso a tipologie di lavoro occasionale di essere regolarmente retribuite e coperte dalle relative tutele". Così la Cia-Agricoltori Italiani.

Secondo l'organizzazione, l'agricoltura, pur essendo stato il primo settore a sperimentare i voucher nel 2008, ha dimostrato sempre un uso corretto dello strumento che non si pone in contrapposizione con i rapporti di lavoro subordinato: ciò è dimostrato dai dati, che dal 2008 al 2015 ci dicono che il settore ne ha utilizzati il 4,8% rispetto a quelli venduti, con un calo drastico nell'ultimo anno che si attesta all'1,8%.

La cancellazione dei voucher provocherà delle conseguenze negative, in particolare per le realtà produttive meno strutturate e con più difficoltà a gestire la programmazione di attività stagionali che richiedono flessibilità.

"Questa decisione - conclude la Cia - danneggerà anche tutti coloro che, in questi anni di crisi economica, hanno ottenuto grazie ai voucher un'utile integrazione al reddito, andando a colpire proprio le fasce più deboli (studenti, pensionati e percettori di prestazioni a sostegno del reddito)".
Data di pubblicazione: