Kiwi: mercato attendista in attesa della fiammata
Daniele Di Manno di Italfrutta di Fondi (Latina) spiega con franchezza la situazione dal suo punto di vista. "Le vendite ci sono, tenendo presente che noi esportiamo oltre il 90% della produzione. I prezzi sono discreti, ma stiamo aspettando che crescano, per questo non c'è la 'corsa' a vendere da parte di nessuno. Sui mercati è presente ancora del prodotto greco: quando questo terminerà, ci sarà più spazio per il prodotto italiano".
Di Manno (foto a destra) quindi è ottimista, un ottimismo che deriva anche dall'internazionalità delle sue vedute. "Oggi abbiamo venduto kiwi negli Stati Uniti, la scorsa settimana in Nuova Zelanda. Altri Paesi sono gli Emirati Arabi, il Brasile, l'Argentina. A breve inizieremo in Asia. Vendere all'estero dà soddisfazioni, ma occorre essere preparati. Prima di tutto serve un prodotto di qualità che non abbia problemi ad affrontare 30-40 giorni di viaggio. Poi serve un partner affidabile nel paese di destinazione. Combinati questi due fattori, in genere la soddisfazione non manca perché si ottengono prezzi migliori di quelli del mercato interno".
"Il mercato attualmente sta attraversando una fase normale, senza grosse richieste ma anche senza troppi patemi" è l'opinione di Nicola Civiero di Ceradini Group (Verona). "Il lato positivo, rispetto al 2015/16, è che il prodotto ha mediamente una pezzatura maggiore che è molto più richiesto dai mercati. E le quotazioni dei kiwi con calibro maggiore sono sempre più alte rispetto agli altri. La qualità media è più che soddisfacente. Di certo l'annata rientra fra quelle molto positive sul fronte qualità. Circa i prezzi, è prematuro parlarne: siamo appena ai primi di gennaio e le vendite vanno avanti fino a maggio. Di certo siamo ottimisti per le prossime settimane".
Ceradini Group è un'azienda veronese che riunisce sotto di sé i marchi Ceradini B&C, Kingkiwi e Kingfruit. Sul kiwi, il loro mercato è per lo più estero. "La maggior parte della produzione - conclude Civiero - viene destinata a Cina, Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Belgio, Spagna, tanto per citare alcune nazioni. Fino ad oggi non ci sono state movimentazioni eccezionali anche perché nei mercati esteri vi è parecchio kiwi greco e la coda finale del prodotto dell'altro emisfero".
La partita si gioca sulla qualità, come ha ribadito il titolare Massimo Ceradini sempre su queste colonne (cfr FreshPlaza del 9/03/2016) lo scorso anno.
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