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Aflatossine: nessuna varieta' di mandorle e' resistente alla contaminazione quindi no a specifica etichettatura

In risposta a un'interrogazione parlamentare da parte dell'eurodeputato Giovanni La Via, il quale intendeva sostenere la possibilità di etichettare come prive di aflatossine mandorle e prodotti derivati dalle mandorle di origine italiana (nello specifico, siciliana), in contrasto con analoghi prodotti provenienti dalla California (USA), esportati in Europa e che spesso presentano un contenuto rilevante di aflatossine, la risposta della Commissione europea, giunta dal commissario UE per la salute e la sicurezza alimentare, Andriukaitis Vytenis, ha precisato che "non esistono regioni al mondo che producono mandorle prive di aflatossine. E' pertanto di fondamentale importanza applicare misure di prevenzione nelle fasi di coltivazione, stoccaggio e manipolazione delle mandorle, al fine di mantenere le aflatossine al livello più basso ragionevolmente ottenibile".



Ciò esclude qualsiasi possibilità di etichettatura nella direzione proposta dall'On. La Via, il quale aveva dichiarato: "La mandorla di Avola, coltivata in provincia di Siracusa, è una delle più note e migliori mandorle italiane e non contiene aflatossine".

Andriukaitis Vytenis ha ricordato che:
Il regolamento (CE) n. 1881/2006(1) della Commissione stabilisce tenori massimi rigorosi delle aflatossine contenute nelle mandorle, garantendo un elevato livello di tutela della salute umana. Solo le mandorle conformi a tale norma sui tenori massimi possono essere immesse sul mercato dell'UE.

Il regolamento (UE) n. 1169/2011(2) non prevede requisiti di etichettatura per la presenza di contaminanti, aflatossine comprese.

Nessuna mandorla è immune

Secondo la risposta della Commissione, le aflatossine sono micotossine prodotte da funghi, principalmente del genere Aspergillus sp., presenti anche negli ambienti agricoli italiani. Nessuna varietà di mandorle è resistente alla contaminazione dovuta a tali funghi. Questi crescono e producono aflatossine nel periodo di pre-raccolta delle mandorle, ma possono proliferare nella fase di stoccaggio e anche nella fase di manipolazione. La crescita dei funghi è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche ed essi sono più comuni nelle regioni calde caratterizzate da variazioni estreme di temperatura, precipitazioni e umidità. I funghi possono produrre aflatossine a livelli di umidità piuttosto bassi e in un ampio intervallo di temperature (13-37°C).

In conclusione, la Commissione non dispone delle informazioni necessarie per confrontare il livello di contaminazione da aflatossine, riscontrato negli ultimi anni, nelle mandorle provenienti dalla California e quello delle mandorle coltivate in Sicilia. Considerando le condizioni in cui i funghi Aspergillus sp. si formano e producono aflatossine, nonché l'assenza di varietà di mandorle resistenti a tali sostanze, è tuttavia evidente che non esistono regioni al mondo che producono mandorle prive di aflatossine.