Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Qualche raccomandazione da Agrion

Halyomorpha halys in Piemonte: ora tocca al melo!

La cimice asiatica (Halyomorpha halys) non è l'unico pentatomide dannoso presente nei frutteti, pertanto è importante saperla riconoscere da altre specie, alcune delle quali, molto simili. A titolo orientativo, i tecnici di Agrion propongono alcune immagini, di seguito riportate, che possono facilitare il riconoscimento dell'insetto.

H. halys a confronto con altre cimici


Nell'areale piemontese, l'insetto compie 2 generazioni all'anno e sverna come adulto in luoghi riparati dal freddo quali abitazioni, magazzini, ecc., anche se durante l'inverno, a seguito dell'andamento climatico particolarmente mite di quest'anno, è stata rilevata presenza di adulti svernanti anche in campo, nelle pieghe delle reti antigrandine o dentro ai copri pali.

Gli adulti una volta usciti dai siti di svernamento si sviluppano in un primo tempo su piante ospiti spontanee; nel corso della primavera si hanno gli accoppiamenti e verso metà/fine maggio le femmine iniziano a deporre le uova a gruppi di 28 sulla pagina inferiore delle foglie. A partire da metà giugno, l'insetto inizia a migrare in massa nei frutteti (di preferenza inizialmente su pesco e pero, ma più tardi anche su melo e actinidia) e sulle altre colture agrarie (cereali, orticole, nocciolo) con infestazioni gravi da metà luglio in avanti. Gli adulti migrati nei frutteti depongono le uova non solo sulla pagina inferiore delle foglie, ma in caso di gravi attacchi direttamente sui frutti. In poco tempo sulle piante si possono così osservare tutti gli stadi fenologici dell'insetto (uova, giovani, adulti).

Graziano Vittone, responsabile Agrion del coordinamento tecnico, mette in guardia i frutticoltori del saluzzese sulla cimice asiatica: "Ora che il periodo del pesco sta volgendo al termine, è necessario controllare il melo! Le metodologie più affidabili sono il controllo visivo che va effettuato su tutta la pianta, soprattutto sulla parte alta della chioma e il frappage che consiste nello scuotimento delle piante e successiva conta degli individui caduti a terra sopra un telo steso precedentemente. Sono operazioni che richiedono tempo, ma permettono di comprendere effettivamente l'entità della popolazione presente".

"Appena si nota la presenza di cimice bisogna intervenire limitatamente alle file di bordo - continua Vittone - Se l'insetto ha colonizzato l'appezzamento è troppo tardi per intervenire: buona parte del raccolto sarà danneggiato".

Nel 2016 altri prodotti hanno ottenuto l'estensione di etichetta anche per la cimice, pertanto il quadro aggiornato degli agrofarmaci disponibili è il seguente:



Vittone sottolinea: "Le precauzioni da adottare nei meleti sono l'impiego di reti, il controllo delle file di bordo e la gestione dell'inerbimento".

Gli appezzamenti nei quali si è adottata in precedenza una chiusura completa sia a blocchi sia a monofilare con rete antigrandine a maglia ridotta (4 x 2 parte bassa e maglia normale 4 x 7 parte alta), sono quelli più garantiti dagli attacchi della cimice.



In tutti gli altri casi si dovrà tener conto che in generale la cimice non è presente nel meleto ma sopraggiunge dall'esterno, in particolare da appezzamenti confinanti di kiwi, pesco appena raccolto e cereali. Dunque controllare costantemente le file di bordo e possibilmente creare, almeno lungo il perimetro confinante con le colture suddette, barriere di protezione.

Infine, gestire con raziocinio l'inerbimento sia quello sottostante sia, se possibile, quello delle colture confinanti evitando di mantenere per troppo tempo uno sviluppo eccessivo delle infestanti, poi, appena eseguito lo sfalcio, effettuare il trattamento chimico poiché venendo a mancare le infestanti la cimice si sposta sulla coltura. Nelle situazioni in cui vi siano più punti d'ingresso nel meleto da parte della cimice, trattare tutto l'appezzamento anche solo a file alterne riducendo gli intervalli d'intervento.

Approfondisci su FreshPlaza: allarme anche sul pesco in Emilia-Romagna!

Contatti:
Graziano Vittone
Agrion -Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricoltura piemontese
Manta (CN)
Via Falicetto, 24
12030 Manta (CN)
Tel.: (+39) 0175 1953030
Email: info@agrion.it
Web: www.agrion.it