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Italia e Croazia unite per la riduzione degli agrofarmaci in frutticoltura: lanciato a Zagabria il progetto europeo LIFE+SU.SA.FRUIT

La UE ha appena finanziato un progetto volto a sviluppare, applicare e dimostrare un piano strategico, economicamente sostenibile, per la prevenzione e la riduzione dei danni derivati alle produzioni frutticole da insetti e patogeni fungini. Il progetto, denominato LIFE+SU.SA.FRUIT, vede coinvolte alcune produzioni frutticole tipiche della Croazia e dell'Italia, in particolare mele e pesche-nettarine.

LIFE+SU.SA.FRUIT con una durata di 42 mesi e un valore di quasi 2 milioni di euro, intende sviluppare strategie di lotta integrata con un basso uso di agrofarmaci. In linea con la direttiva europea sull'uso sostenibile degli agrofarmaci (2009-128), nel corso del progetto verrà creato un sistema di produzione sostenibile dei frutti che va dal campo alla tavola, sviluppando un uso più efficiente delle risorse e assicurando cibo più sicuro. A tale scopo verranno valutate pratiche alternative ai trattamenti chimici tradizionali, applicabili sia in campo, come le reti anti-insetto e gli antagonisti microbici, sia dopo la raccolta come i trattamenti termici. Tutte le pratiche oggetto del progetto mirano a diminuire l'uso degli agrofarmaci per ridurre l'impatto ambientale e i rischi di esposizione degli operatori agricoli.


Reti anti-insetto in un meleto

Gli organismi bersaglio presi in considerazione saranno:

- su mele: Cydia pomonella, insetto che viene ancora tradizionalmente combattuto con interventi chimici, e due funghi: Venturia inaequalis, agente della ticchiolatura contro il quale viene applicato oltre il 50% degli agrofarmaci usati nella produzione melicola, e Neofabraea alba (ex Gloeosporium album), responsabile di ingenti perdite (>30%) dopo la raccolta, soprattutto nelle varietà tardive come 'Cripps Pink';

- su pesche-nettarine: Cydia molesta, un insetto in continua espansione per quanto riguarda la gamma di piante ospiti e la distribuzione geografica, in concomitanza con i recenti cambiamenti climatici, e Monilinia spp., un patogeno fungino che causa il marciume bruno delle drupacee, in grado di provocare in breve tempo elevate perdite (>50%) di prodotto.



Larva di Cydia pomonella
Marciume di Monilinia spp su pesca

Nella foto a destra: impianto per trattamenti con acqua calda

Il progetto è coordinato dall'Università di Zagabria e coinvolge altre due Università italiane, quella di Bologna e quella di Torino. Partecipano al progetto anche due associazioni di produttori: Agra per la Croazia e Apofruit per l'Italia; inoltre è coinvolta un'impresa francese, Xeda International, a cui spetta il compito di progettare un prototipo di macchina per i trattamenti termici su scala commerciale.

L'incontro per il lancio del progetto, al quale hanno partecipato tutte le unità operative coinvolte, si è tenuto a Zagabria il 16 e 17 luglio scorsi.

Il progetto "Life+SU.Sa.FRUIT" è realizzato con il contributo dello strumento finanziario LIFE dell'Unione Europea" (Contratto N. LIFE13 ENV/HR/000580)
Data di pubblicazione: